Nuovo blitz, questa mattina, presso la foce dell’Impero dove da quattro mesi la fogna, tramite uno scarico di emergenza (attivato dal Sindaco Claudio Scajola con specifica ordinanza), sversa direttamente nel torrente, complice lo stop al depuratore a causa dei lavori di riparazione del tubo di mandata (che almeno dal settembre 2020, complice una rottura, scaricava reflui fognari non perfettamente depurati a due passi dalla costa, invece che a 1.5 km al largo e a 30 metri di profondità).
Imperia: fogna nel Torrente Impero, blitz di Forestali, Asl e Arpal
Presenti, al sopralluogo, i Carabinieri Forestali, l’Asl, l’Arpal e Rivieracqua. I tecnici di Arpal, in particolare, ha effettuato campionamenti delle acque in più punti.
Un blitz che però sembra lasciare il tempo che trova visto che i prelievi sono stati eseguiti a ben 4 giorni di distanza dall’ultimo sopralluogo (venerdì 28 gennaio) che aveva registrato una situazione di profondo degrado alla Foce del Torrente Impero, con la presenza di una patina di liquido fognario formatasi sulla riva.
Per motivi che non conosciamo e che non spetta a noi giudicare, i campionamenti non sono stati fatti nella giornata di venerdì (comunque in evidente ritardo, stante la persistente situazione di degrado alla foce del Torrente Impero, già oggetto di svariate segnalazioni e di molteplici sopralluoghi ed esposti), ma solo oggi, quando, nel frattempo (per la precisione sabato, il giorno seguente il blitz di Forestale e Asl) , dopo 4 mesi di sversamento continuo, lo scarico di emergenza nell’Impero è stato stoppato (perché solo ora?) e le ruspe della ditta incaricata dei lavori sul tubo di mandata del depuratore hanno aperto due varchi a riva del torrente permettendo così ai reflui fognari ristagnanti di disperdersi (qui il video). Uno stato dei luoghi, dunque, a prescindere dall’esito dei campionamenti, completamente diverso rispetto a quello di venerdì scorso e, più in generale, degli ultimi 4 mesi. Senza contare che, ancora oggi, non è chiaro se i lavori al depuratore siano terminati o meno e se, dopo oltre 120 giorni, sarà finalmente possibile riattivare l’impianto e mettere una parola fine allo sversamento degli scarichi fognari direttamente nei corsi d’acqua.
Sempre nella giornata odierna, per la cronaca, Arpal, Forestale e Asl hanno effettuato un sopralluogo anche presso la foce del Torrente Caramagna dove è presente un altro scarico fognario più volte segnalato dai residenti.