22 Novembre 2024 07:55

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22 Novembre 2024 07:55

Sanremo 2022: l’Ariston si trasforma in discoteca e scoppia la polemica. “Vergognoso, mentre migliaia di lavoratori sono a casa senza stipendio. Le regole non valgono per tutti?”

In breve: La nota di Maurizio Pinto, Alessio Graglia e il direttivo del Movimento Imprese Italiane.

“Ci sono migliaia di lavoratori del mondo dell’intrattenimento notturno a casa, senza soldi e senza stipendio, mentre ieri il conduttore del Festival Amadeus, sprezzante delle regole, ha trasformato il teatro Ariston in una vera e propria discoteca esortando la gente ad alzarsi e a ballare. È vergognoso”.

Così Maurizio Pinto, Alessio Graglia e il direttivo del Movimento Imprese Italiane commentano le immagini trasmesse ieri in diretta su Rai Uno del pubblico del Teatro Ariston (con capienza al 100%) in piedi e danzante sulle note dei Meduza, durante il Festival di Sanremo. Una situazione giudicata dal movimento paradossale poichè, attualmente, le discoteche sono ancora chiuse in tutta Italia per via dell’emergenza Covid.

Sanremo 2022: l’Ariston si trasforma in discoteca e scoppia la polemica

“Ciò a cui abbiamo assistito ieri sera, all’interno del Teatro Ariston di Sanremo, durante la prima serata della settantaduesima edizione del Festival di Sanremo, è stato davvero vergognoso.

Ricordiamo alcune regole imposte dal Governo Draghi e dai suoi Ministri, attualmente vigenti e valide per sessanta milioni di Italiani, prima di andare ai fatti.

All’interno di uno stadio da circa 70/80 mila spettatori all’aperto c’è il limite imposto del 5% di capienza massima nonostante vi possano entrare solamente persone con mascherine FfP2 e vaccinate con ciclo completo o Super Green pass.
All’interno del Teatro Ariston di Sanremo, evento targato e firmato Rai, ieri sera c’era il tutto esaurito di presenze.
I teatri al chiuso con il 100% di presenza dunque e gli stadi all’aperto con il 5%?
L’ennesima follia del Governo dei migliori!

Le discoteche e tutti i locali notturni in Italia sono chiusi da mesi e ancora non si sa ad oggi quando riapriranno esattamente.

Molte di esse sono già praticamente fallite, ritenute luoghi pericolosi per il contagio, nonostante i gestori dei locali abbiamo accettato pietosamente Green pass e versioni Super o rafforzate.
Ci sono migliaia di lavoratori a casa, senza soldi e senza stipendio, senza che il Governo e il ministro Speranza abbiano dato un reale motivo valido per queste chiusure forzate.
Parliamo di intere categorie bloccate quali: ballerine, barman, PR, Dj, vocalist, buttafuori e agenzie per il servizio di sicurezza, agenzie di modelle/i, cubiste, camerieri, addetti al guardaroba, alle pulizie, ecc…

Il conduttore del Festival Amadeus, ieri sera intorno alla mezzanotte, sprezzante delle regole che riguardano sessanta milioni di Italiani, ha trasformato il teatro Ariston in una vera e propria discoteca sulle note dei Meduza, esortando, cosa a nostro avviso ancor più grave, la gente ad alzarsi e a ballare con suo figlio che addirittura per primo e in prima fila, sprezzante delle regole che riguardano migliaia di attività commerciali e milioni di italiani, si è messo a ballare insieme a tutti gli spettatori presenti!

Le immagini che abbiamo ripreso e che proponiamo qui di seguito sono inequivocabili e inconfutabili e non lasciano certo spazio a interpretazioni.

Queste immagini sono vergognose e sono una presa in giro per tutti i cittadini italiani!

All’intero del Teatro Ariston si può ballare mentre invece i locali notturni e le discoteche possono miseramente fallire visto che le regole non valgono per tutti.

Se non lo capite ora non lo capite più. I cittadini italiani continuano ad obbedire a regole assurde che devastano la nostra società e la nostra economia.

Ma la cosa che ci domandiamo in queste ore è come possano, di fronte a queste immagini, rimanere fermi e immobili i titolari e gestori delle attività commerciali in questione.

Il nostro invito, visto che le regole non valgono per tutti, a questo punto è quello di rispettare la Costituzione Italiana che prevede il DIRITTO AL LAVORO E AL SOSTENTAMENTO, e di non rispettare decreti illegittimi e incostituzionali che causano la morte economica di migliaia di attività commerciali e quella fisica di milioni di cittadini italiani”.

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