24 Novembre 2024 05:33

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24 Novembre 2024 05:33

Sanremo: manifestazione dei Radicali e critica al Vescovo. “Mancano gli ultimi, i migranti, i detenuti, i migranti detenuti/Foto

In breve: Un invito ad occuparsi dei problemi di detenuti e migranti

Gian Piero Buscaglia del Gruppo radicale Adele Faccio GRAF, anche in rappresentanza di USIcons per la Dignità, Unione sindacale italiana, ha organizzato una singolare protesta a Sanremo per richiamare l’attenzione sugli ultimi, dimenticati anche dal Festival della Canzone appena concluso.

Sottolinea in una nota Buscaglia: Finalmente concluso il festival della (finta) “Allegria!”; e anche quello della (vera) ipocrisia. Quest’anno, oltre il solito appuntamento nazional-popolare, prodotto tipico dei Valori Nostri, esordisce pure quello voluto dal vescovo di Sanremo-Ventimiglia, scandalizzato nel 2021 da volgari  personaggi dello spettacolo in perenne esibizionismo, s’è inventato un festival perbene cattolico apostolico vaticano. Per esser più raffinato, ma al tempo stesso obbedire alle leggi del marketing, ha invitato Sgarbi [quello che si fa intervistare sul wc a sedere nudo] e capitano Ultimo, simbolo antimafia, che ha pure tirato le orecchie a Saviano, salito sul palco dell’Ariston ma “lontano anni luce dalla toccante preghiera, dal messaggio di fratellanza di una manifestazione che trasmette il messaggio degli ultimi”. Mancano gli ultimi, appunto. E chi sono gli ultimi, oggi? I migranti, i detenuti, i migranti detenuti? Uomini di chiesa come il vescovo Suetta [Sua Eccellenza Monsignore] e il vice-parroco Gatta [ex mezzobusto Rai1 che, sempre nei giorni festivalieri, apre il sacroportone in piena movida sanremese] farebbero miglior figura a  ricordare i sofferenti di oggi, in contrasto allo sfavillìo di luci, colori, lusso effimero, navi, telecamere; non che tutto ciò sia peccaminoso [fa parte della società dei consumi, del commercio, del turismo, della pubblicità, degli affari], ma almeno i preti potrebbero dedicar la loro attenzione ad altro, magari a recitare il rosario, anziché seguire con cipiglio puntiglioso le baggianate trasmesse in tv, additando le blasfeme comparsate.

Un invito ad occuparsi dei problemi di detenuti e migranti

Così facendo regalano pubblicità gratuita proprio a chi la insegue. Come si sarebbero comportati, al loro posto, personaggi di ben altro spessore culturale e teologico come Don Virgilio Fantuzzi, Padre Arpa o lo stesso povero Don Orione? Probabilmente avrebbero fatto notare che “chi profana, crede” e che “si bestemmia nei soli paesi cattolici”; il vero cattolico avrebbe detto che certi gesti rappresentano, in realtà, una più intensa manifestazione di fede. Invece, gran strepito, gran scandalo a cui subito si associa il consigliere comunale imperiese Baldassarre, già definito chierichetto dal pagellone di imperiapost, che rimpiange l’intolleranza islamica rispetto al lassismo dei sedicenti cristiani. Lui, sostenitore della maggioranza di Scajola, non ha nulla di meglio a cui pensare? Sa di appoggiare un soggetto simbolo del potere da almeno mezzo secolo? Un feudatario già immischiato in faccende di mafia negli anni ’80 [casinò]; poi ministro [anche di polizia, ai tempi del G8-GE], protagonista di altre amenità [casa al Colosseo]; infine condannato per complicità col mafioso Matacena, latitante a Dubai. Se ci si vuol davvero scandalizzare, ben altri sarebbero i temi: nel carcere di Valle Armea i detenuti sono affollati, esasperati, non hanno accesso al lavoro malgrado la presenza di officine interne, ricorrono ad atti estremi come dar fuoco alle celle; un detenuto straniero, visitato la scorsa estate dalla presidente della Coop. Senape, che già lo conosceva e seguiva a Casale-Vercelli, è stato isolato al freddo benché affetto da tubercolosi*; ustionato in seguito a sua protesta, è poi deceduto dopo lunga agonia; ad un altro è stata amputata una mano. Ogni giorno episodi strazianti: e i preti pensano ad Achille Lauro? Sì che dovrebbe occuparsene lo Stato, ma essi accedono ai penitenziari, Suetta fu cappellano di carcere a Imperia. Ora si mobilita per aver il patrocinio del Comune e il supporto di RadioVaticana per le esibizioni canore.

Pare [notizia stampa] voglia vendere a privati il vescovado per farne centro benessere, ma tiene un alloggio per sé, mica per i migranti; venduta pure la casa-parrocchia dietro la cattedrale di Ventimiglia Alta. Dove è il vero spirito cristiano? Dove la legalità? Mettono le pietre d’inciampo ai deportati, fra cui uno poi morto proprio di tubercolosi; vogliamo dedicarne una anche a Mounir Raita, o deve pensarci Truppi con la canzone “Nella mia ora di libertà”? Dove è il tanto sospirato Garante delle carceri, figura sulla quale la Regione Liguria latita malgrado una legge da essa stessa approvata? I sindacati della penitenziaria sono contrari [“Non serve il Garante, ci siamo già noi!”: Sì, lo si è visto a S.M. Capua Vetere e altrove], perché dovrebbero pensarci i direttori; ma la latitanza dei DiriGGenti preposti è palese, mentre il Garante, Autorità ad hoc, non potrebbe sgarrare dalla proprio funzione istituzionale. Imparino, le Istituzioni, a rispettare almeno le leggi norme regole da esse stesse imposte ai cittadini: altro che cianciare di dignità nei discorsi solenni.

Poi ci sono i migranti: a 15 km da Sanremo c’è il confine italo-francese; il Comune di Ventimiglia ed Autorità ministeriali assortite hanno imposto la chiusura del Centro d’accoglienza e ora lamentano la presenza di vagabondi per strada, lungo i binari, sul greto del fiume e al freddo; si vagheggia di creare dal nulla improbabili nuovi complessi a poche centinaia di metri dal confine [la voglia dei disperati ne sarebbe incentivata: come mostrare l’acqua agli assetati e poi non dargliela. Portarli vicino al confine non è puro sadismo?]. Quando poi la soluzione è lì, sotto  il naso: basta utilizzare il vecchio Deposito personale viaggiante dentro la stazione Fs di Ventimiglia, a cui si accede dal 1°binario, senza neppure passare dal centro e infastidire i bottegai-padroni.

Concludendo, tutto questo clamore di festival, controfestival e scandaletti assortiti… pare la solita gran distrazione di massa”.

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