23 Dicembre 2024 17:57

23 Dicembre 2024 17:57

Imperia: Pietra d’inciampo nascosta dai rifiuti, parla il consigliere Verda. “La posa non è un palcoscenico, serve tempo e attenzione per restituire identità a chi venne ridotto a un numero”

In breve: Le parole del consigliere comunale di Imperia al Centro Edoardo Verda

“Chiedo e spero che venga rivista al più presto la collocazione della pietra, attualmente infossata nell’asfalto a bordo strada, magari spostandola, semplicemente, sul primo gradino della scalinata, al riparo da mastelli e furgoni indisciplinati”. Queste le parole del consigliere comunale di Imperia al Centro Edoardo Verda, unendosi all’appello dell’ANPI Imperia in merito alla collocazione della Pietra d’Inciampo dedicata alla memoria di Umberto Attilio Morandini, imperiese deportato nel campo di Dachau, dove è morto il 22 febbraio 1945.

Imperia: Pietra d’inciampo nascosta dai rifiuti, parla il consigliere Edoardo Verda

“Il valore simbolico delle pietre d’inciampo consiste nel tentare di restituire un’identità a chi venne ridotto a numero.

Per riuscire in questo intento, a mio avviso, ogni posa, ogni pietra, meriterebbe di essere preceduta da una cerimonia che ne racconti la vita coinvolgendo studenti e abitanti del quartiere.

Ogni posa, ogni pietra, meriterebbe un tempo lento per restituire l’unicità a vite sommerse, prima, da una tragedia e, dopo, nella moltitudine del ricordo.

Per questo sono rimasto perplesso nel notare come, in questi giorni, ad ogni posa venissero dedicati pochi minuti per poi passare, compulsivamente, a quella successiva. Quattro, sei, perfino sette pose ogni mattina, in un turbinio di foto e nastri.

Ma il troppo stroppia e la fretta, voglio augurarmi, ha portato a collocare la pietra d’inciampo dedicata a Attilio Morandini (deportato a Dachau) in un punto di raccolta rifiuti di Via Santa Lucia. Le immagini apparse sui quotidiani sono vergognose e sviliscono il senso dell’opera e la memoria della vittima.

Quindi, come già chiesto dall’ANPI provinciale, chiedo e spero che venga rivista al più presto la collocazione della pietra, attualmente infossata nell’asfalto a bordo strada, magari spostandola, semplicemente, sul primo gradino della scalinata, al riparo da mastelli e furgoni indisciplinati.

Dimostrando, così, che la posa non è un palcoscenico per l’effimero amministratore prestato a manovale ma un gesto denso di rispetto per una vita che viene ‘restituita’ al suo luogo”.

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