23 Novembre 2024 04:09

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23 Novembre 2024 04:09

Imperia: riapertura discoteche, la preoccupazione di Fratelli d’Italia. “Caro energetico che rischia di far tenere aperto locali solo per pagare tasse”

In breve: Queste le parole del responsabile del dipartimento ristorazione e locali da ballo di FdI Augusto Sartori

“Sento voci di forte contrasto rispetto alle riaperture di domani – Queste le parole del responsabile del dipartimento ristorazione e locali da ballo di FdI Augusto Sartori, in vista della riapertura delle discoteche e locali da ballo, prevista per domani, venerdì 11 febbraio.

Riapertura delle discoteche: l’intervento di Fratelli d’Italia

“Se da una parte c’è attesa per una riapertura a lungo agognata dall’altra c’è la paura di un caro energetico che rischia di far tenere aperto i locali solo per pagare le tasse. Nessuno riesce a comprendere quanto inciderà per un locale da ballo l’aumento del costo dell’energia visto che il suo consumo è alto in questo tipo di locale. Dal mio punto di vista parlo dei rincari nel mondo della ristorazione e sono rincari importanti che mettono a repentaglio chi ha subito gravi perdite nell’anno a causa della pandemia. Vedremo, ma il cielo sembra quello di oggi con molte nubi all’orizzonte che preannunciano forti temporali sul mondo dell’accoglienza e del divertimento”.

Un esordio duro, ma doveroso, quello che fa Sartori vista la “situazione molto complessa dovuta ai rincari in bolletta che colpiscono tutti, in primis le aziende che producono e che consumano energia obbligandole a scegliere se guadagnare meno, e quindi mettendo a rischio posti di lavoro, oppure ad aumentare i costi all’utenza che è un rischio altrettanto alto e non solo perché ad essere colpito è il cittadino che vede decurtarsi il proprio potere d’acquisto con l’inflazione da una parte e vede scemare le sue possibilità di spesa perché deve pagare di più le bollette.

Il risultato ovvio è si taglieranno le spese non necessarie anche in regime preventivo azzerando spese così dette voluttuarie.

Abbiamo già visto l’effetto di questa situazione durante i saldi – spiega Sartori – dove nella maggior parte sono andati decisamente male con bassi acquisti e persino i così detti ‘sbarazzi’ non hanno portato molte vendite, dopo due anni di Covid il commercio arriva con le ossa rotte ed oggi corriamo il rischio di vedere città desertificate e cartelli di affittasi, vendesi e chiuso definitivamente”.

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