21 Novembre 2024 16:48

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21 Novembre 2024 16:48

Imperia: rifiuti, possibile nuova discarica in Valle Impero. Scajola: “Fra un mese e mezzo Collette Ozotto satura”. Conio: “Taggia ha già dato”/Video

In breve: Per il biodigestore bisognerà aspettare altri quattro anni

La discarica pubblica provinciale di Collette Ozotto sarà satura entro un mese e mezzo e per il biodigestore, che nei progetti avrebbe dovuto risolvere definitivamente il problema dello smaltimento dei rifiuti della provincia di Imperia, bisognerà attendere almeno ancora quattro anni. E’ quanto emerso dall’Assemblea dei sindaci riunitasi ieri sera a Palazzo provinciale.

Sarà quindi necessario in prima battuta portare i rifiuti fuori provincia, con un forte aggravio di costi che ricadrà sui cittadini e pensare poi a una soluzione alternativa in attesa del biodigetore. E l’ipotesi più accreditata pare sia la creazione di una discarica in Valle Impero, che sarebbe pronta nell’arco di un anno e mezzo.

Mario Conio: “Siamo chiamati a scelte dolorose. Taggia da 40 anni paga un prezzo altissimo con discariche nel suo territorio. Collette Ozzotto non sarà ampliata”

Spiega il sindaco di Taggia Mario Conio: “Siamo chiamati a scelte difficili e dolorose. C’è una soddisfazione personale, visto che il ‘Lotto 6’ sia l’ultimo di discarica e non sia possibile ampliarlo. È un segnale importante, il mio territorio ha ottimi risultati di raccolta differenziata, ma da 40 anni paga un prezzo carissimo, ovvero quello di ospitare le discariche di rifiuti indifferenziati.

Oggi ci troviamo di fronte a scelte difficili perché il ‘Lotto 6’, che era l’ultimo lotto di discarica, non è più sufficiente. I ritardi che si sono accumulati per il biodigestore, lasciano aperta una finestra transitoria che dobbiamo colmare. Fino al febbraio del 2023 andremo a conferire nelle discariche del savonese e solo una minima parte verrà trattenuta nella discarica di Collette Ozotto, circa il 5% del totale. Il resto verrà trasferito nel savonese. Con costi ingenti per tutti i cittadini della provincia di Imperia, in quanto porterà un aumento di circa 100 euro a tonnellata a causa del trasporto.

Bisogna fare in modo che questa fase emergenziale duri il meno possibile. L’apertura del biodigestore è prevista tra il 2025 e il 2026. Sul tavolo abbiamo diverse ipotesi, dolorose, tra cui una discarica in Valle Impero da far approvare e realizzare. Taggia non è lieta di questa scelta, non è che spostandolo il problema si risolva. Ci rendiamo conto che si tratti di un gravoso sacrificio che si sta chiedendo a questo territorio.

Ci sono altre alternative al vaglio, che vedono complicazioni sul piano legale. Si parlava ad un utilizzo, una volta che il project sarà affidato, della discarica di servizio anche in questa fase transitoria. Ma ci sono complessità legate al bando stesso. È uno scenario complesso che vede solo la certezza che il ‘Lotto 6’ non sarà ampliato.

Sul tavolo ci sono una serie di opportunità che dobbiamo approfondire e valutare con attenzione. Il Presidente Scajola ha dato prova di grande determinazione e lucidità, ha davvero fatto un cambio di passo importante. C’è tempo sino al 14, il presidente ha avuto mandato di fare le opportune osservazioni al piano regionale dei rifiuti. C’è un lavoro febbrile, volto a minimizzare l’impatto economico per le scelte non fatte. Troppi anni ci sono voluti e ci vogliono, per fare questo impianto. Se fosse stato fatto prima non saremmo qui a scontare queste enormi difficoltà”.

Claudio Scajola: “Per il biodigestore bisognerà aspettare altri quattro anni”

Sottolinea il presidente della Provincia Claudio Scajola: “Fra un mese e mezzo sarà esaurita l’attuale discarica. Abbiamo approvato una deliberazione che presentiamo come emendamento di modifica alla legge regionale sul piano dello smaltimento rifiuti, che consente alla provincia di Imperia di individuare delle altre soluzioni, non ancora definite, ma che saranno esaminate secondo l’interesse del bene comune.

Abbiamo provato anche con la Francia in questa fase provvisoria, nell’attesa del biodigestore. Ho firmato 20 giorni fa la partenza della gara di appalto, ma per riuscire a finirla è necessario avere ancora 4 anni.

In questi 4 anni ci troviamo scoperti. Questa delibera ci consente di avere altre soluzioni, con la Francia abbiamo avuto esito negativo e stiamo cercando una soluzione provvisoria su Savona e nelle zone del basso Piemonte e anche la possibilità di una fase provvisoria in una zona della Valle Impero.

La cosa importante è che in zona Cesarini, abbiamo fatto questa deliberazione che ci consentirà di risolvere provvisoriamente, in attesa del biodigestore, lo smaltimento dei rifiuti, che altrimenti fra un mese non avremo saputo dove mettere”.

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