23 Dicembre 2024 12:37

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Cesio: morte Silvia Crosetto, chiesti 8 mesi di carcere per allevatore di Chiusanico. Nel mirino un toro incustodito

In breve: Secondo l’accusa a provocare la morte della donna, professoressa di  Moncalieri, sarebbe stato un toro, incustodito, di proprietà di un allevatore di Chiusanico. La difesa ha chiesto l'assoluzione.

Otto mesi di carcere. Questa la richiesta di condanna formulata oggi, 10 febbraio, dal Pubblico Ministero Enrico Cinnella Della Porta nell’ambito del processo, con la formula del rito abbreviato, a carico di un allevatore di Chiusanico, accusato di omicidio colposo e mancata custodia dell’animale, per la morte di Silvia Crosetto, 44 anni, avvenuta lo scorso 14 luglio all’altezza del passo del Ginestro, a Cesio.

Cesio: morte Silvia Crosetto, sentenza il 31 marzo

Secondo l’accusa (Pm Enrico Cinnella Della Porta), a provocare la morte della donnaprofessoressa di  Moncalieri, sarebbe stato un toro, incustodito, di proprietà di un allevatore di Chiusanico difeso dagli avvocati Carlo Fossati e Serena Pilati, che hanno chiesto l’assoluzione.  La sentenza è attesa per il prossimo 31 marzo davanti al Gup Laura Russo.

Ci sono due perizie del Pubblico Ministero che escludono lesioni compatibili con l’attacco di un toro. Silvia Crosetto, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe scesa dall’auto per portare il toro soprastrada e nel tentativo di scendere sarebbe caduta e avrebbe battuto la testa. Riteniamo non ci siano elementi sufficienti, lo dimostreremo in aula” aveva dichiarato a ImperiaPost l’avvocato Fossati nei mesi scorsi.

Morte Silvia Crosetto – La ricostruzione dell’inchiesta

Il ritrovamento del cadavere

Il 14 luglio la 44enne Silvia Crosetto venne ritrovata morta con una profonda ferita alla testa all’altezza del passo del Ginestro, a diversi metri di distanza dall’auto, quest’ultima lasciata con la portiera aperta e le chiavi inserite. A dare l’allarme un automobilista di passaggio che, vista la donna riversa a terra, chiamò i soccorsi. Per la Crosetto, però, non ci fu nulla da fare.

L’avvio delle indagini

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la Crosetto si trovava in vacanza in Liguria, nel savonese, e quel giorno stava rientrando a casa, dirigendosi in auto verso Torino.

I Carabinieri hanno lavorato a lungo per ricostruire i momenti immediatamente precedenti e successivi alla morte della 44enne, in particolare hanno visionato i filmati delle telecamere presenti nelle zone limitrofe e raccolto le testimonianze di tutti coloro che risultava fossero transitati dal luogo del decesso.

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