Monta la protesta, a Imperia, per la comunicazione, da parte della Seris, società partecipata del Comune, incaricata della gestione del servizio di refezione scolastica, di aumentare il prezzo dei buoni pasto sia per il primo figlio che per i successivi.
Imperia: Comune aumenta prezzi buoni pasto nelle mense
Nel dettaglio, per quanto riguarda il primo figlio, la tariffa dei buoni pasto passerà da 4.80 a 5.30 euro, mentre per quanto concerne il secondo figlio (e successivi) la tariffa passerà da 3 a 3.30 euro.
Nella comunicazione inviata da Seris ai genitori si legge: “Con delibera 22 del 27 gennaio, la Giunta Comunale ha approvato l’aggiornamento dei corrispettivi di vendita dei buoni pasto all’indice Istat dei prezzi di consumo.
In considerazione del fatto che tale corrispettivo era invariato dall’inizio dell’anno scolastico 2011/2012, ovvero dal 1° settembre 2011, tenuto conto dell’ammontare dell’indice di rivalutazione come calcolato dall’Istat, si comunica che, a far data dal 14 febbraio 2022, le nuove tariffe di vendita dei buoni pasto saranno le seguenti:
- primo (o unico) figlio: euro 5.30
- secondo figlio (e comunque successivi al primo) euro 3.30
- personale Ata (euro 5.30)”
Una decisione, quella del Comune di Imperia, che ha immediatamente creato forti malumori tra le famiglie, anche perché l’aumento arriva ad anno scolastico in corso.
“E’ assurdo – tuona una mamma a ImperiaPost – pagare così tanto per quello che mangiano i nostri figli. Stiamo pensando, con gli altri genitori, ad una petizione da presentare al Comune per chiedere di non modificare il costo dei buoni pasto“.
“In un periodo di crisi come questo – aggiunge Mario Criscuolo, a nome dei genitori dell’Istituto Sauro – con l’aumento dei costi energetici per ogni famiglia, un rincaro simile sui costi delle mense è improponibile. Parliamo di 100 euro all’anno per il primo figlio, 60 per il secondo. Senza contare che non c’è stato alcun preavviso, ma un messaggio arrivato oggi in cui veniva comunicato l’aumento dei buonipasto a partire dal 14 febbraio. I genitori sono in rivolta e non potrebbe essere diversamente. Ci sono famiglie che hanno programmato tutto come spese e aumenti così improvvisi rappresentano davvero un problema“.