Nel corso dell’ultima assemblea dei Sindaci il Presidente della Provincia Claudio Scajola ha paventato l’ipotesi della realizzazione di una discarica di rifiuti in Valle Impero, presso la discarica di inerti della Cerruti, in zona Rio Sgorreto. Il motivo? Il lotto 6 della discarica di Collette Ozotto è saturo e il progetto di realizzazione del biodigestore è appena andato a gara. Ma come si è arrivati a questo punto di non ritorno?
Imperia: emergenza rifiuti, cronistoria dal 2012 ad oggi
La prima data da segnare sul calendario è il 2o12, quando Idroedil, società che gestisce la discarica di Collette Ozotto, presenta alla Provincia (presidente Luigi Sappa) un project financing per la realizzazione di un biodigestore e separatore dei rifiuti in località Colli, a Taggia. Un progetto che metterebbe la parola fine alle discariche.
In base al codice degli appalti (art. 183, comma 15) l’amministrazione pubblica dovrebbe valutare la proposta “entro il termine perentorio di tre mesi”. In realtà, passeranno ben cinque anni prima che il consiglio provinciale approvi una delibera di pubblico interesse dando il via, di fatto, all’iter amministrativo.
Mentre il project financing per la realizzazione del biodigestore resta in un cassetto, il lotto 5 della discarica di Collette Ozzotto, dove vengono smaltiti i rifiuti di tutta la provincia di Imperia (90-100 mila tonnellate all’anno), arriva alla saturazione e nel luglio del 2016, dopo vibranti polemiche e un’inchiesta giudiziaria (archiviata), inizia l’era del lotto 6. Sono già passati quattro anni dalla presentazione del project financing e la politica è ancora ferma al palo. Nel frattempo cambia il presidente della Provincia. A Luigi Sappa succede Fabio Natta, eletto il 4 maggio del 2015, dopo la riforma delle Province.
Nel febbraio del 2017, dopo cinque anni, il consiglio provinciale approva la delibera di pubblico interesse in relazione al project financing presentato da Idroedil per la realizzazione di un biodigestore in località Colli.
Nel giugno dello stesso anno la Provincia scrive alla Regione Liguria per avere chiarimenti sulle competenze in materia ambientale. Un rimpallo di risponsabilità che si snoda solo nel settembre del 2017, quando la Regione si assume l’onere di approvare il progetto.
Dal settembre del 2017, però, passeranno quasi tre anni prima che la Regione Liguria provveda, di fatto, all’approvazione del project financing presentato da Idroedil. La data da segnare sul calendario, in questo caso, è il 20 maggio 2020. Il presidente della Regione, nel periodo dal 2017 al 2020, è Giovanni Toti.
Nel maggio del 2020, a progetto approvato, la Provincia (presidente Domenico Abbo, subentrato a Natta nel maggio del 2o19) avvia le ultime verifiche previste dalla legge. Nel frattempo, però, il Governo, nel settembre del 2020, approva il dgls 121 che modifica alcune normative inerenti le discariche di rifiuti. La Provincia scrive così a Idroedil chiedendo di adeguare il progetto alle nuove normative.
Si arriva così al febbraio del 2021, con un progetto definitivo. Gli uffici della Provincia danno il via all’iter amministrativo, predisponendo i documenti di gara. Il bando, da 326 milioni di euro, viene approvato nell’ottobre del 2021 e pubblicato il 31 dicembre 2021 (presidente Claudio Scajola, subentrato il 18 dicembre dello stesso anno).
Le offerte dovranno essere presentate entro il 19 luglio del 2022 e l’appalto verrà affidato con le modalità dell’offerta più vantaggiosa. Per la realizzazione del biodigestore saranno poi necessari almeno due anni e mezzo. La data da segnare sul calendario, dunque, è il 2025. Nel frattempo, però, anche il lotto 6 è arrivato alla saturazione (deja vu) e la Provincia deve correre ai ripari per trovare una soluzione alternativa. Da qui l’ipotesi di una discarica temporanea in Valle Impero.
Dalla presentazione del projetc financing alla Provincia sono passati 10 anni. Quando il biodigestore sarà realtà, ne saranno passati, nella migliore delle ipotesi, 13. Chapeau alla nostra politica, efficiente come sempre.