25 Dicembre 2024 19:11

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VENEZUELA. IL MAESTRO LAVERNIER E L’ORCHESTRA SINFONICA GIOVANILE BOLIVAR: “SUONANO PER LA BELLEZZA”

In breve: Il maestro Lavernier, proprio questa sera, domenica 20 luglio, aprirà il XVI Festival Internacional de Guitarra de Angostura accompagnato dall'Orchestra Sinfonica Giovanile de Ciudad Bolivar sotto la direzione di Dino Pronio nello storico teatro Pincipal de Angostura.

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Imperia. “Questi musicisti suonano per la belleza e forse sono amati proprio dalla bellezza“. Queste parole del chitarrista imperiese Christian Lavernier sono le più adatte per descrivere il modo di fare musica dell’orchestra giovanile Simón Bolívar nata in Venezuela dal cosiddetto “El Sistema”.

Si tratta di un modello didattico musicale nato e promosso in Venezuela da José Antonio Abreu il quale ha deciso di puntare su un sistema di educazione musicale, gratuita, pubblica aperta a tutti i bambini e ragazzi di qualsiasi ceto sociale.  Il maestro Lavernier, proprio questa sera, domenica 20 luglio, aprirà il XVI Festival Internacional de Guitarra de Angostura accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Giovanile de Ciudad Bolivar sotto la direzione di Dino Pronio nello storico teatro Pincipal de Angostura.

Ciò che rende questa realtà unica al mondo, nonostante “El Sistema” si anche stato esportato in Scozia con lo scopo di aiutare i giovani delle aree depresse di Stirling, dove l’aspettativa di vita di un uomo è di soli 63 anni, in Inghilterra e anche in alcuni stati degl USA, è il fatto che la maggior parte di questi musicisti straordinari arrivano da situazioni economiche e sociali disagiate, ma grazie alla disciplina musicale e l’impegno necessario per questo tipo di esperienza i giovani, invece di finire nelle mani della criminalità dei barrios, si riscattano socialmente ed intellettualmente.

Maggior risultato di “El Sistema” è proprio l’orchestra giovanile Orquesta Sinfónica Simón Bolívar, che ha debuttato alla Carnegie Hall nel 2007 sotto la guida di Gustavo Dudamel e che, in brevissimo tempo, si è conquistata la giusta fama e riconoscimenti internazionali. Guardare sorriso e l’espressione del maestro Gustavo che ammira i suoi ragazzi, che cresce e spera con loro è il modo migliore per capire di cosa si tratta.

Per il fondatore,  José Antonio Abre, questa orchestra è una sorta di città ideale, un progetto utopico in cui la fa da padrone la rivalsa sociale dei più poveri e delle persone in difficoltà, ma dotate di talento incredibile. Infatti, da questa scuola molti allievi sono diventati poi dei maestri di fama internazionale come i direttori d’orchestra Gustavo Dudamel, Dietrich Paredes e Diego Matheuz, il contrabbassista dei Berliner Philharmoniker Edicson Ruiz, il violista Joen Vazquez, il flautista Pedro Eustache…

Questi giovani artisti sono stati diretti anche da maestri grandissimi, vere e proprie leggende della musica come il maestro Claudio Abbado. Proprio su questo intreccio tra Abbado e l’orchestra è nato un documentario “L’altra voce della musica. In viaggio con Claudio Abbado tra Caracas e L’Avana”, ma non è l’unico. Moltissimi registi hanno provato a raccontare tramite le immagini ciò che, in realtà, può essere capito solamente ascoltando l’amore, la grinta e l’estrema bellezza con cui tutti questi giovani ragazzi suonano i loro strumenti.

La mastodontica opera del maestro Abreu coinvolge ad oggi 240.000 giovani musicisti salvati grazie alla musica dal disagio delle favelas e dei barrios. “Suonare con loro mi sta insegnando tantoracconta con estrema umiltà il maestro LavernierHanno un sogno negli occhi, suonano per la bellezza, per la vita e allo stesso tempo lottano per tutte queste cose. E’ un privilegio essere qui“.

(fonte immagine: revistaojo.com; www.musicaclasica.org.ve; )

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