Giuseppe Povia multato per aver cantato senza mascherina in piazza Colombo a Sanremo. A renderlo noto è lo stesso cantautore, tramite un video pubblicato sui suoi canali social, in cui spiega di aver ricevuto un verbale da 400 euro in occasione della manifestazione, svoltasi lo scorso 22 gennaio nella città dei fiori, per manifestare contro il Green pass e le ultime restrizioni varate dal Governo.
Tra un intervento e l’altro, Povia, che nel lontano 2006 proprio a Sanremo vinse il Festival della Canzone Italiana con il brano “Vorrei avere il becco”, ha cantato alcune delle sue canzoni, dedicate alla lotta contro le restrizioni, senza indossare la mascherina.
Povia multato per non aver indossato la mascherina a Sanremo
“Mi è stata notificata questa multa di 400 euro da Sanremo per la manifestazione a cui ho partecipato il 22 gennaio scorso perché non avevo la mascherina all’aperto – ha spiegato Povia in un video su Instagram – Multa che dovrà essere pagata però alla Tesoreria di Roma come entrata di carattere straordinario. Poi mi dovranno spiegare come si fa a cantare con la mascherina. Era comunque legge sino a poche settimane fa. In un certo senso, giuridicamente, la multa ci sta, anche se parliamo di leggi illogiche, sbagliate e sempre più antiscientifiche. Potrei fare ricorso ad esempio sul presupposto che lo stato di emergenza è illegittimo e incostituzionale. O come dice la sentenza del Tribunale di Pisa, giratami dall’avvocato Marco Mori, uno dei pochi che ha scelto di fare il suo lavoro, che parla di diritto tiranno da parte dello Stato. Sentenza del giudice Lina Manuali.
Ma se si fa una manifestazione contestando le misure illogiche e schizofreniche di un Governo sempre più allo sfascio è ovvio che non ha senso andare con la mascherina, se no che contestazione è? Ricordo che non tutto ciò che è legge è giusto e che gran parte della scienza di tutto il mondo è scettica sulle mascherine all’aperto, sostenendo che servono a poco o a niente. Non è che manifestavamo ad cazzum.
Il green pass non serve a nulla perché non blocca il contagio, le zone a colori sono servite a poco. Questo coso chiamato vaccino, ormai alla quarta, quinta dose, non funziona come credevano e non è l’unica via visto che milioni di persone sono guarite senza averlo fatto.
Ma c’è questa multa per colpire quelle poche persone, come me, dilaniate da questi due anni. Persone sospese dal lavoro perché non hanno fatto il vaccino, persone che moriranno di debiti e morte vera se non si potranno pagare da bere e da mangiare. Persone che però sono nel giusto perché contestano provvedimenti ingiusti.
Cari giudici dovreste prendere posizione e multare quei provvedimenti che violano la Costituzione e il rispetto della persona umana.
Il Governo commette violenza privata, estorsione e minaccia nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi. Cari giudici dovreste multare quei medici che dicono che i non vaccinati andrebbero arrestati o messi nei campi di concentramento, multarli per discriminazione. Dovreste multare quei medici che non accettano i non vaccinati nella loro clinica, che insultano le persone e non le visitano se non sono vaccinate.
Dovreste multare conduttori, giornalisti, intellettualoidi che continuano a deridere la gente che ha scelto di non vaccinarsi. Dovreste avere il coraggio di mettere fuori legge questo coso che chiamano green pass e che non serve a nulla e non blocca il contagio. Dovreste far smettere di dire agli esperti, come Walter Ricciardi, che chi ha il green pass è una persona sicura in mezzo a gente sicura. Queste sono le persone da redarguire. O Sileri, Sottosegretario alla salute, che dice che renderà la vita difficile ai non vaccinati, nonostante ormai anche molti medici in tv dicano da tempo che tutto questo castello di carte non regge più.
E invece cosa fanno? Multano chi come me manifesta in modo pacificio, forti di una legge illogica sulla mascherina all’aperto che oggi non è neanche più legge.
Questi provvedimenti fanno paura, queste persone sono quelle che celebrano la giornata della Memoria ricordano i tempi brutti, ma anche quelle che a quei tempi avrebbero rispettato alla lettera le leggi razziali, perché erano leggi.
In molti paesi d’Italia la gente ha paura di essere aggredita da delinquenti veri, ma questi si fanno forti e multano la gente per bene.
Questa multa per me è un Premio Pulitzer, un trofeo alla carriera di cantautore sociale e cittadino per bene”.