La pratica relativa alla gestione del porto turistico di Imperia, con il passaggio dalla Porto di Imperia Spa alla Go Imperia, società in house del Comune, con la formula dell’affitto d’azienda, è passata con i voti favorevoli di tutta la maggioranza in consiglio comunale. Ma non sono state tutte rose e fiori per la maggioranza che, al contrario, è uscita dal consiglio comunale dello scorso 15 luglio con forti tensioni interne.
I più attenti, infatti, ricorderanno che il consiglio del 15 luglio scorso iniziò con momenti di forte tensione, con il Partito Democratico che entrò in ritardo in aula, lasciando i propri banchi vuoti diversi minuti, con i colleghi degli altri gruppi consiliari già tutti schierati, e proseguì con concitati incontri in corridoio tra i consiglieri del Pd. Una tensione che deriva da uno strappo tra il Partito Democratico e il Sindaco Carlo Capacci, solo in parte ricucito con l’approvazione della pratica in consiglio.
Il motivo dello scontro risiede nel passaggio o meno in consiglio comunale della futura offerta per l’acquisto del porto turistico una volta scaduti i termini dell’affitto. Il Pd ne chiedeva l’inserimento nella delibera sulla gestione del porto, Capacci era contrario. Su questo punto il gruppo consiliare del Pd è rimasto in riunione per diversi minuti, a consiglio iniziato, lasciando i propri banchi vuoti. Da fonti interne a Palazzo Civico, sembra che il Sindaco abbia addirittura lanciato un ultimatum. “O rientrate subito o rassegno le mie dimissioni”. Alla fine il Pd è rientrato, ha inserito l’emendamento richiesto (in realtà presentato dal Sindaco Capacci), poi approvato, e ha accolto l’approvazione della pratica con un applauso e un sorriso a denti stretti.
Ma non è tutto, perché, sempre secondo fonti interne a Palazzo Civico, il Sindaco avrebbe informato il Pd solo pochi minuti prima dell’inizio del consiglio di aver già presentato ai curatori fallimentari della Porto di Imperia Spa una manifestazione di interesse. Un colpo di teatro del primo cittadino, che ha gelato i colleghi di maggioranza che si aspettavano di discutere in consiglio l’offerta e le eventuali modifiche. E i consiglieri del Pd, sentitisi tagliati fuori da una decisione così importante per il futuro della città, non l’hanno presa per nulla bene, anzi. Al termine del consiglio avrebbero comunicato al Sindaco Capacci tutto il loro malumore, aprendo seri dubbi sul rapporto di fiducia.
Insomma, una spaccatura che rischia di inasprire ulteriormente i rapporti tra il Sindaco Carlo Capacci e il Partito Democratico, già ai minimi storici per via dell’affaire Strescino. Il Pd nelle riunioni successive al consiglio ha comunicato al Sindaco di volere essere reso partecipe di tutte le decisioni importanti, senza che i propri consiglieri vengano ridotti a semplici alzatori di mano, quando le decisioni, quello davvero importanti, sono già state prese.