23 Dicembre 2024 19:23

23 Dicembre 2024 19:23

Imperia: “In alto i cuori, abbasso le frontiere”. Migranti, presidio davanti al Tribunale per il processo a 31 No Border/Foto e Video

In breve: E' ripreso questa mattina, in Tribunale a Imperia, dopo due anni di interruzione causa Covid, il processo che vede sul banco degli imputati 31 No Border per gli scontri ai Balzi Rossi nel 2015.

E’ ripreso questa mattina, in Tribunale a Imperia, dopo circa due anni di interruzione causa Covid, il processo che vede sul banco degli imputati 31 No Border accusati di occupazione degli scogli e della pineta dei Balzi Rossi e, 6 di loro, di violenza privata nei confronti di un giornalista di una televisione locale.

Imperia: migranti, 31 no border a processo per scontri ai Balzi Rossi

I fatti risalgono all’ottobre 2015 quando, a Ventimiglia, la tensione era altissima per l’accampamento allestito da migranti e No Border presso i Balzi Rossi, a ridosso del confine con la Francia. La notte tra il 30 settembre e il primo ottobre Carabinieri e Polizia eseguirono un blitz per sgombe

rare le persone accampate. Nell’occasione vennero denunciati 31 No Border, la maggior parte di nazionalità italiana e alcuni di nazionalità francese.

Questa mattina, in aula, davanti al giudice monocratico Francesca Minieri sarebbero dovuti sfilare gli ultimi testimoni dell’accusa, ma a seguito dell’opposizione dei legali della difesa in merito alla produzione, da parte del Pm (Luca Scorza Azzarà), di nuovi documenti, l’udienza è stata rinviata al prossimo 28 marzo.

Davanti al Tribunale erano presenti alcuni attivisti che hanno affisso all’ingresso di Palazzo di Giustizia uno striscione sul quale campeggiava la scritta, in lingua francese, “Haut le coeurs a-bas le frontieres” (“In alto i cuori, abbasso le frontiere“), dedicato all’attivista transalpina Teresa Maffeis, scomparsa poche settimane fa.

Avvocati Gianluca Vitale e Ersilia Ferrante

Perchè il rinvio dell’udienza?

C’è stata una produzione di documenti nuovi che a nostro modo di vedere dovevano essere prodotti prima per essere esaminati dalla difesa, da qui l’esigenza di rinviare.

A fronte di una sostanziale carenza investigativa emersa nella scorsa udienza, parliamo ormai di due anni fa, da parte della Procura e della Polizia Giudiziaria, oggi è stata prodotta un’attività investigativa che avrebbe dovuto entrare nel fascicolo del Pubblico Ministero. Ovviamente le difese si sono opposte perché crediamo che al di là di tutto, dell’importanza di questo processo, le regole del diritto di difesa vadano assolutamente rispettate.

Ricostruiamo la vicenda?

“Nel 2015 aveva chiuso la frontiera con la Francia e si era formato una sorta di tappo a Ventimiglia e in quella occasione un buon numero di migranti che cercava di varcare il confine si era fermato ai Balzi Rossi. Erano in una situazione di bisogno, per cibo e sistemazione. Sono così intervenuti gli attivisti, ma anche la Croce Rossa, per dare sostegno. Una situazione che si è protratta da giugno a settembre, quando poi c’è stato lo sgombero. 

Sono fatti simili a quelli che continuano a succedere ancora oggi a Ventimiglia. Questi fatti non si sono mai fermati. Tornano di attutalità mediatica in questi giorni, ma non si sono mai fermati. Continuano a succedere, ad esempio, nella frontiera piemontese della Val di Susa, tra le montagne. Continuano a provocare morti, anche a Torino stiamo facendo processi per l’attività di chi sostanzialmente si preoccupa di salvare vite, di aiutare le persone.

Le accuse? Violenza privata, occupazione di spazio demaniale, privato. In realtà gli attivisti non erano lì per occupare, ma per dare solidarietà visto questo tappo al confine creato dai francesi. C’erano decine, centinaia di persone prive di ogni rete di aiuto. Il fatto che ci siano state e ci siano ancora queste persone alle varie frontiere dell’Italia con la Francia ha evitato molti più morti”.

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