23 Novembre 2024 02:03

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23 Novembre 2024 02:03

Imperia in piazza per l’Ucraina: le commoventi testimonianze di Tanya e Yuri. “Cadono le bombe, le città bruciano. Ogni mattina ci si sveglia con la paura di brutte notizie”/Video

In breve: "L'Ucraina è sempre nel cuore, i miei parenti sono ancora là".

In occasione della manifestazione di solidarietà per il popolo ucraino, svoltasi questa sera in piazza della Vittoria, abbiamo incontrato Tanya e Yuri, entrambi originari dell’Ucraina, da anni in Italia, ma con il cuore ora più che mai nel loro Paese d’origine.

“Ho paura di aprire il telefono al mattino e trovare qualche brutta notizia”

Racconta Tanya: “Sono nata in Russia e ci siamo trasferiti in Ucraina. Andava tutto bene, avevamo anche dei parenti in Russia e adesso è scoppiata la guerra. Ogni mattina ho paura di aprire il telefono e di trovare qualche notizia brutta. I miei parenti sono in Ucraina e anche i miei genitori e mia sorella con un bambino piccolino di 7 mesi. Ho paura, loro sono a Kiev. Mi mandano video in diretta mentre cadono le bombe, stanno bruciando la città. Tanta paura. Ci sono tante persone morte, purtroppo è cosìIo sono in Italia da 10 anni. Ne parlavano tanto, però nessuno credeva che potesse succedere così. Nessuno ci credeva”.

La solidarietà di Imperia? Risponde Tanya: “Siamo venuti qua per dire no alla guerra. Voglio ringraziare tutti gli imperiesi , nostri amici che ci danno solidarietà. Un signore ha detto che se ne avessimo bisognopuò ospitare anche una famiglia. Sono grata per questo, grazie a tutti quelli che sono venuti qua. Vogliamo chiedere aiuto, vogliamo chiedere che tutti insieme possiamo fermare la guerra. Non si può sapere, oggi la guerra è in Ucraina, magari domani potrebbe succedere anche in Italia”.

“L’Ucraina è sempre nel cuore, i miei parenti sono ancora là”

Dice Yuri: “Sono qui in Italia da 18 anni. Nonostante io sia qui, la guerra la vedo molto male perché ho i parenti là e la situazione è brutta. Per fortuna non sono ancora arrivati dalle mie parti. L’Ucraina è sempre nel cuore, sono preoccupato vedendo come sta andando. Continuano a bombardare civili, gente innocente, i bambini. Ho zii e cugini, li sento molto spesso. Sono preoccupati per la situazione, pronti ad accogliere il nemico. Noi siamo un popolo molto nazionalista, molto unito. Pronti ad accogliere il nemico a braccia aperte, dandogli da bere la nostra bottiglietta di Vodka modificata, nel caso arrivino. Ho dei cugini di primo grado che sono miei coetanei e sono in prima linea, ho degli amici a Kiev arruolati come volontari. Fino al giorno prima facevano totalmente altro, era gente comune, panettieri, rappresentanti, non importa. Non ci facciamo mettere in ginocchio. È una popolazione dal forte spirito combattivo. Noi dai russi siamo visti come dei fascisti. Ma, se si va a confrontare il discorso che fatto Hitler per invadere la Polonia, è uguale identico a quella che ha usato Putin per invadere l’Ucraina”.

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