“Là è un disastro totale, i negozi sono tutti vuoti, le farmacie sono chiuse. Sono senza cibo, senza acqua, senza medicinali“. Così, con la voce rotta dalla commozione, Natalia Petruni, nata in Moldavia ma, prima di venire a Imperia 24 anni fa, vissuta in Ucraina, dove ancora ha molti familiari e amici, racconta a ImperiaPost il dramma che sta vivendo la sua famiglia.
Suo figlio, Eugenio, nato a Odessa ma da anni a Imperia, è partito, insieme a un amico, con l’auto per andare a soccorre i parenti scappati da Kiev senza cibo nè acqua, tra le più terribili difficoltà. Tra di loro anche dei bambini.
Guerra Ucraina: il drammatico racconto di Natalia
“Io sono nata in Moldavia, ma i miei parenti, i miei figli, sono ucraini. I miei consuoceri, cugini, nipoti, sono in Ucraina in condizioni disastrose. Le città sono completamente distrutte, stanno ammazzando i bambini e le donne. Non riescono a uscire di casa. Questa mattina hanno fatto un pò di trattative e sono riusciti a fare un piccolo corridoio. Sono riusciti a scappare donne e bambini, per gli uomini non c’era spazio sul treno. I miei parenti stanno arrivando in macchina. Sono cinque macchine che sono adesso alla frontiera con la Polonia. Ci sono 35 km di coda nella neve da affrontare per superare la frontiera. Non hanno nulla con loro. Le mie nipoti sono di Kiev e sono scappate di corsa da casa, non hanno nemmeno i documenti.
Mio figlio, con un suo amico, è partito a prenderli alla frontiera con la Polonia. Sono andati in loro soccorso. Ci sono anche bambini tra loro, un bambino di pochi mesi, una bambina di 5 anni e un 18enne. C’è anche una nonna, di 67 anni, con problemi di salute.
Là è un disastro totale, i negozi sono tutti vuoti, le farmacie sono chiuse. Sono senza cibo, senza acqua, senza medicinali. La situazione più grave è a Kiev, perché è tutto bloccato. La gente non può neanche uscire di casa. Ho chiesto un aiuto al Sindaco per ospitare i miei parenti. Ne ho tanti in Ucraina. Se riescono a uscire verranno qui, se non ci riescono non sono come andrà a finire.
Ringrazio tutta la provincia di Imperia, tutta l’Italia, perché in questi giorni ci stanno molti vicini. Come fossero tutti ucraini. Il cuore degli italiani è enorme.
Lancio un appello, per chi ha una casa a Diano Marina, San Bartolomeo, Cervo, se può ospitare i miei parenti, nonna, figlia e nipote. Abbiamo bisogno di una sistemazione, tutte donne, di 67, 40 e 18 anni. E poi in seguito arriveranno gli altri parenti. Ma non sappiamo, perché un solo treno è passato in quelle poche ore in cui è stato attivato il corridoio umanitario.
Un militare russo preso prigioniero dagli ucraini ha raccontato che il Governo ha detto ai militari che sarebbero partiti per le esercitazioni in Ucraina, per tre giorni. Gli hanno tolto i cellulari, gli hanno dato cibo. Gli hanno detto che le esercitazioni sarebbero state con l’esercito ucraino, come se fossero d’accordo. Sono passati tre giorni e loro sono rimasti senza cibo, senza niente. Alcuni di loro hanno lasciato tutto e a piedi sono tornati verso casa”.