“Regione Liguria ha già predisposto l’attivazione di un conto corrente di solidarietà su cui far confluire offerte e donazioni per l’assistenza ai profughi civili dell’Ucraina e insieme alla loro comunità decideremo di come disporre della somma raccolta.
A breve sarà pubblicato il contro corrente, mentre abbiamo già individuato 114 alloggi che metteremo a disposizione della Prefettura per le persone che non potranno contare sul ricongiungimento familiare e stiamo prendendo in considerazione anche l’idea di utilizzare l’ex albergo Covid genovese per far alloggiare in via temporanea i profughi”. Così il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti in merito all’emergenza umanitaria in Ucraina.
Ucraina: regione Liguria e ARTE unite per aiutare i profughi in fuga dalla guerra
“Alisa – ha spiegato il presidente Toti – ha già fatto da collettore per la lista dei medicinali disponibili e siamo in attesa di conoscere la destinazione finale. Nelle prossime 24 ore capiremo i bisogni complessivi del sistema ma la catena di aiuti e solidarietà è già partita grazie alla collaborazione con Protezione Civile, Comune, Asl, Gaslini e la comunità ucraina”.
“Stiamo lavorando, insieme alle altre regioni, ad un perimetro di competenze nell’ambito dell’ordinanza di Protezione civile che è ancora in via di definizione da parte del capo Dipartimento – ha spiegato l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone -. Questo al fine di definire la capacità di azione suddivisa tra Prefetture e i Dipartimenti regionali di Protezione Civile, attraverso commissari individuabili nella figura di presidenti di Regione.
Tutto questo diventerà operativo dopo che l’ordinanza sarà firmata e approvata. Intanto ieri abbiamo consegnato la lista del materiale già disponibile sulla base delle richieste pervenute dallo stesso Dipartimento nazionale di Protezione Civile, con il coinvolgimento di Alisa e di tutte le Asl”.
“Insieme alla Protezione civile regionale – ha spiegato il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi -, ci siamo messi in moto coinvolgendo le aziende sanitarie e ospedaliere per dare un supporto concreto: medicinali, apparecchiature e ambulanze sono di fondamentale importanza ed è un dovere per Alisa e per le aziende del SSR fare tutto il possibile per dare un aiuto reale in questo momento così drammatico per la popolazione ucraina”.
Attivo conto corrente di solidarietà
È aperto il nuovo conto corrente di solidarietà attivato da Regione Liguria presso Banca Carige per raccogliere offerte e donazioni per l’assistenza ai profughi civili dell’Ucraina che arriveranno in Liguria. Il conto corrente è il numero 29123/80, Iban IT 94O0617501406000002912380.
“Chiunque volesse sostenere e aiutare la popolazione in fuga dalla guerra già arrivata o che arriverà in Liguria – afferma il presidente della Regione Giovanni Toti – da questo momento può farlo attraverso questo conto corrente, indicando come causale ‘Raccolta fondi emergenza Ucraina’. Le somme raccolte saranno impiegate in accordo alle richieste e alle necessità della Comunità ucraina”.
Regione Liguria si è attivata per l’emergenza in Ucraina anche sul fronte dell’edilizia residenziale pubblica
L’assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola ha avviato un monitoraggio insieme alle ARTE Liguri per verificare l’eventuale disponibilità di alloggi per ospitare i profughi ucraini che saranno accolti sul territorio regionale.
“Questa mattina ho contattato le quattro ARTE del territorio – ha spiegato l’assessore Scajola – per richiedere di fare immediatamente un censimento di alloggi liberi, al fine di metterli a disposizione per accogliere famiglie di profughi ucraini.
Dopo una prima ricognizione abbiamo individuato un totale di 114 alloggi in tutta la regione, dei quali 66 disponibili da subito e 48 nell’arco di trenta giorni, 70 a Genova, 14 a Savona, 20 a Imperia e 10 La Spezia.
Quanto sta accadendo in Ucraina è terribile, un’emergenza umanitaria unica e straordinaria che ci deve far sentire tutti coinvolti e responsabili nel fare la nostra parte, dobbiamo fare un atto di responsabilità per le famiglie di profughi in difficoltà”.