Grande partecipazione questa mattina, martedì 8 marzo, nell’aula magna del Polo Universitario di Imperia per la presentazione del diario di Maria Musso, imperiese, deportata nel lager femminile di Ravensbrück da cui tornò nel 1945.
Il suo diario, ritrovato presso l’Istituto storico della Resistenza di Imperia, viene presentato in un’edizione dal titolo “La ragazza dal fiocco rosso”, curata dallo stesso Isrecim insieme all’editore Fusta e con la collaborazione di Donatella Alfonso, Laura Amoretti, Raffaella Ranise e Alfonsina Sibilla, amica di Maria. Ospiti anche Angelo Musso, nipote di Maria, e l’amica Anna Maria Ranoisio, che ha donato un disegno realizzato per Maria da un compagno del campo di Ravensbrück.
Il volume ha il patrocinio di Regione Liguria-Assemblea Legislativa, Anpi provinciale di Imperia, FIVL provincia di Imperia, ANED e IRK-CIR, Comitato Internazionale Ravensbrück.
L’evento si è aperto con i saluti delle autorità, la proiezione di un video-documentario a cura dell’Aned con la consulenza storica di Eugenio Iafrate, e la lettura di brani e poesie tratti dal libro da parte di alcuni studenti.
Presenti all’incontro anche il sindaco Claudio Scajola, il Prefetto Armando Nanei, il Questore Giuseppe Felice Peritore e il Segretario Generale della Cgil di Fulvio Fellegara, oltre che numoresi studenti delle scuole di Imperia.
Diario Maria Musso: il commosso ricordo del nipote Angelo
“Le ho voluto tantissimo bene. Lei ha subito questo trauma della deportazione in campo di concentramento, ma in famiglia cercava di parlare sempre poco di questa avventura.
La mia famiglia era toccata anche da un altro avvenimento, mio papà aveva fatto la ritirata di Russia. Gli orrori che si vedevano in quel momento la li rivedo oggi con le immagini della guerra in Ucraina.
Da adolescente mi avevano fatto leggere ‘100 mila gavette di ghiaccio’, che è rimasto sempre nella mia memoria e che ricorda queste cose.
Avere un papà che aveva fatto la ritirata di Russia, una zia che era stata in campo di concentramento, la mia adolescenza non è stata facile. Tanti aspetti della vita erano riportati a questa esistenza.
Mia zia è stata veramente traumatizzata da quello che ha visto. Penso siano cose che non si possano raccontare. Lei parlava sempre molto poco di questa disgrazia e disavventura che ha avuto.
Lei ha scritto questi libri, per ricordare, per far si che noi la famiglia e tutti quanti, non si dimenticasse l’orrore che aveva vissuto, lei, le sue coetanee che erano deportate in questi campi di concentramento e quegli orrori che forse non riusciva a raccontare a voce.
I suoi libri sono molto profondi, trasmettono dei valori seri di coraggio. Aver lottato insieme con le sue compagne per conquistare la libertà. Libertà che poi doveva essere difesa.
Anche il senso di comunione con le sue amiche deportate, che con l’unione sono riuscite a sopravvivere a questi campi di concentramento e agli orrori che dovevano subire e a ritornare.
Per me zia è stata una grande donna”.
Diario di Maria Musso: l’intervista a Alfonsina Sibilla e Donatella Alfonso
“Io sono stata amica di Maria , lei era una cara amica della mia mamma. Sapevamo di questo diario, perchè aveva già pubblicato una parte riveduta e corretta in un altro libro che aveva pubblicato lei.
Attraverso la partigiana Gilda Piana, che era sempre nostra amica, ho trovato il signore che aveva tutti i suoi quaderni e le sue note. Queste signore gentilmente ce le ha messe a disposizione.
Siamo riuscite a leggere un diario, lei ne aveva tanti. Noi abbiamo preso il primo, scritto di getto. Mancava la punteggiatura , era un moto dell’animo quello che aveva scritto.
Forse lo ha rielaborato, riscritto, ci ha ripensato. È stata la prima volta che lei scriveva in prosa queste cose. Prima l’unico modo che aveva di esprimersi erano in versi. Un suo libro, ‘granello di sabbia’, che racconta dopo tanti anni la sua sofferenza”.
Cosa ha provato quando ha preso in mano quei fogli?
“Mi vengono ancora adesso i brividi. Ho provato una profonda commozione, quando conosci una signora, non avevo mai messo bene in relazione tutto quello che aveva sofferto per la persona che era.
Era una donna generosa, allegra, non faceva pesare il suo passato, anche se lo ha vissuto in modo sofferto”.
Com’è stato questo lavoro?
“Questo lavoro è stato estremamente coinvolgente, ma anche molto doloroso – Conclude Donatella Alfonso – Abbiamo fatto soltanto una piccola cura di questo e aggiunto un testo che parla del lager.
Pensiamo che lasciato la testimonianza di Maria così come era, come le lo ha scritto, sia la cosa fondamentale”.
È importante parlarne e ricordare perchè tutto questo può succedere ancora e sta succedendo. Non è vero che la guerra in Ucraina è la prima in Europa da 80 anni. Ci sono state le guerre dei Balcani negli anni 90, il massacro di Srebrenica 25 anni fa”.
Claudio Scajola – sindaco di Imperia e presidente della Provincia
“La resistenza ucraina delle donne e degli uomini è una resistenza fatta sui valori e sul coraggio enorme di questo popolo, che era stato sottovalutato da tutti.
Penso anche da noi e dagli osservatori più saccenti. Una resistenza che sono convinto li porterà a vincere. Questo ci auguriamo che avvenga con il minor possibile bagno di sangue e di sacrificio di vite umane.
Quando si deve difendere il principio della democrazia e i valori di libertà, non ci si può girare dall’altra parte e scegliere la via più facile.
Lo dico oggi in questa bella occasione, utile, collocata nel giorno della festa della donna, perchè sfogliando questo libro, ho assunto un concetto. Quello dell’assurdità, è assurdo che vadano in 26 uomini fra tedeschi e nazifascisti, a prendere una ragazzina di 20 anni.
È assurdo che l’accusa che sapeva di confessione di colpevolezza, era avere un nastro rosso sui capelli. È assurdo che una ragazzina di 20 anni dovesse essere isolata in un campo di concentramento, perchè poteva essere un pericolo per Hitler e i suoi nazisti.
Un libro che dimostra come il coraggio di una ragazza, che ha ben vissuto, faticando, la sua prigionia e che è riuscita a scrivere un qualcosa che potesse far capire a tutti come il valore della libertà sia fondamentale.
Far capire anche a noi altri che la libertà non si difende con le chiacchiere, ma con il coraggio.
Credo che noi e voi giovani dobbiate aggiungere fra i valori principali della vostra vita quello del coraggio delle vostre scelte e il coraggio delle vostre opinioni”.
Giovanni Rainisio, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza
“L’istituto storico quest’anno ha deciso di dare spazio alle donne, dando risalto al loro ruolo nella resistenza e nella storia, dando valore alle donne. Grazie al contributo del consiglio regionale oggi riusciamo a distribuire il diario di Maria Musso ai presenti e a tutte le scuole. Maria Musso ha patito l’oppressione su se stessa ed è un esempio delle donne contro il fascismo. Il 25 aprile presenteremo un volume dedicato a Lina Mainfrè che ha fondato una delle primissime bande partigiane nell’entroterra di Sanremo, amica di Calvino.
Purtroppo in questi giorni come sappiamo è accaduto un fatto terribile, dopo quasi 80 anni di pace in Europa è scoppiata la guerra e noi dobbiamo lavorare affinchè finisca e che l’Ucraina torni ad essere libera, democratica e indipendente, che gli occupanti tornino a casa loro che ci sia un confronto politico affinché tutto si risolva”.
Raffaella Ranise
“Tutto è nato perché tempo fa abbiamo scoperto che tante donne del nostro Ponente ligure sono state e a Ravensbruck, tra cui Maria Musso. Un’altra è Elena Bracco, una storia altrettanto amara, poco conosciuta. Come tante altre donne è stata accusata di appartenere alla resistenza, si è ritrovata nei vagoni piombati verso l’ignoto. Nessuno conosceva la sua storia. Tutta questa rete di storie si intreccia. Tante persone cercano di ricostruire il valore della memoria, è importante farlo per i giovani”.
Laura Amoretti – consigliera di parità
“Abbiamo realizzato le righe di introduzione al diario grazie alle persone che ci hanno raccontato di lei e della sua storia. Su Ravensbruck abbiamo fatto una lunga ricerca, un po’ frammentaria. È una ricerca storica che racconta la vita di quello che è stato un campo di deportazione e lavoro.
Abbiamo raccolto tante testimonianze e abbiamo parlato di tantissime donne che sono state nel campo. Abbiamo raccontato anche donne SS che dovevano controllare le prigioniere.
Rileggendo il diario di Maria, donato oggi dall’istituto della Resistenza, ho letto quella quotidianità tutta d’un fiato, non più ricordi frammentari, ma quello che era la vita di una ragazza di 20 anni nel campo.
Maria col tempo è riuscita a parlare non solo attraverso le poesie ma anche attraverso un diario dove ha descritto quello che ha subito, ma anche il suo coraggio e la sua speranza, che non l’ha mai abbandonata”.
Fulvio Fellegara – CGIL
“In questo momento donne uomini e bambini dormono sotto i ponti in Ucraina. Sono profughi che siamo pronti ad ospitare. I profughi sono tutti uguali. A Ventimiglia ci sono donne e bambini che non hanno un campo di accoglienza.
Bisogna compiere i passi per dare una risposta a questa situazione. È importante ragionare perché attraverso la memoria si può fare un ragionamento attuale.
Per dare alcuni dati, ancora oggi nella nostra regione non esiste una parità salariale tra uomo e donna, le opportunità non sono le stesse. L’occupazione è 54% per gli uomini e 46% per le donne.
Se si considera il lavoro a tempo pieno la percentuale scende al 37% per le donne. Per il part time, la percentuale è dell’80% per le donne, il part time involontario e precario vede il triplo delle donne rispetto agli uomini. La retribuzione media del nostro territorio imperiese è di 16.450 euro, il 24% più basso della liguria. La media deriva dallo stipendio medio di 18.700 euro per gli uomini e di 14 mila euro per le donne. Bisogna lottare per cambiare queste percentuali perché determinato la qualità della vita”.
Prefetto Armando Nanei
“Il popolo italiano è col suo Governo e il governo è su una posizione che dobbiamo condividere con il cuore e se ci sono da fare dei sacrifici li faremo.
Il primo, che non è un sacrificio ma un atto di amore verso la pace è quello di accogliere i profughi che verranno a Imperia. Li accoglieremo con affetto e grande solidarietà che questa terra ha sempre dimostrato, lo abbiamo visto con le manifestazioni di disponibilità da parte di tantissimi comuni, enti e di gente comune.
Questo fa onore alla Liguria e alla gente della provincia di Imperia.
È un momento in cui bisogna saper dire no alla prevaricazione e alla ingiustizia. Questo vale sia per i grandi temi, ma soprattutto vale anche per i piccoli temi.
La resistenza di cui si è parlato spesso, è resistenza anche agli abusi quotidiani. Dire no al bullismo, dire no alla violenza, dire no all’ignoranza.
Io credo che sia importante per noi tutti di saper dire no alla violenza, no alla guerra e no alla prevaricazione.
In questi giorni possiamo veramente riflettere su grandi temi. Il tema di oggi è quello di essere vicini al nostro Governo, allo stato italiano e alle sue scelte difficili”