“L’emergenza va affrontata in maniera corale con la partecipazione di tutti gli enti che possano dare un contributo per alleviare le sofferenze delle persone che loro malgrado si trovano in questa situazione”.
Lo ha affermato il Prefetto di Imperia Armando Nanei al termine del summit che si è svolto oggi in Prefettura per redigere il punto della situazione sull’accoglienza dei profughi ucraini nel nostro territorio.
Presenti il Questore Giuseppe Felice Peritore, il colonnello della Guardia di Finanza Walter Mazzei, il Tenente Colonnello dei Carabinieri Pier Enrico Burri, oltre a rappresentanti di alcuni Comuni. In videocollegamento anche il direttore dell’Asl 1 Imperiese Silvio Falco.
Guerra: accoglienza profughi ucraini, il punto del Prefetto Armando Nanei
“Credo che questa emergenza debba essere affrontata in maniera corale con la partecipazione di tutti gli enti che possano dare un contributo per alleviare le sofferenze delle persone che loro malgrado si trovano in questa situazione. Sicuramente i Comuni, l‘azienda sanitaria locale, la Questura, per quanto riguarda le pratiche relative al soggiorno e alla regolarità sul territorio nazionale.
Oggi abbiamo fatto il punto sia per quanto riguarda le incombenze di carattere sanitario. Non tutti i cittadini hanno completato il ciclo vaccinale, quindi abbiamo l’emergenza covid oltre ad altri tipi di assistenza sanitaria. L’Asl si è messa a disposizione attraverso la Regione.
Ci sarà anche una sorta di punto informazioni anche con la presenza di personale sanitario che sarà allocato probabilmente alla stazione di Imperia. Si stanno organizzando attraverso un collegamento Regione – Protezione Civile – Asl. La Questura è a disposizione per creare meno disagio possibile per queste persone.
Per quanto riguarda l’alloggio, il vitto, l’assistenza vera e propria, attraverso i Comuni e di altri enti abbiamo fatto la raccolta delle disponibilità di alloggi e strutture dove possono essere alloggiate queste persone che poi verranno gestite o attraverso direttamente i Comuni o attraverso il sistema CAS, con un’assistenza a 360°. Non solo alloggio e vitto, ma anche mediazione culturale. Quasi sicuramente avremo donne con bambini, quindi significa assistenza scolastica, assistenza sanitaria e tutto quello che comporta una presenza qualificata sul nostro territorio. Quello che già succede con gli altri migranti richiedenti asilo nel progetto CAS.
Le tempistiche le gestiamo a seconda delle emergenze. Al momento sono arrivate delle persone che non hanno chiesto l’assistenza, che sono alloggiate presso parenti o amici. Sono molti i cittadini ucraini che vivono anche nel territorio della nostra provincia.
Spero che saremo pronti nel più breve tempo possibile. Abbiamo già fatto tutti i passi. Entro massimo domani mattina spero di avere la conferma dei comuni della scelta del sistema assistenziale che vogliono praticare e poi passeremo alla parte operativa con le gare per le cooperative che riterranno di partecipare.
Per quanto riguarda la vaccinazione, i cittadini che arriveranno verranno segnalati all’Asl competente che si è già resa disponibile per andare sul posto per vedere la situazione. C’è molta disponibilità e partecipazione, questa provincia ha risposto in maniera straordinaria.
Il vaccino non è obbligatorio. Ci saranno anche i tamponi. Come vale per i cittadini italiani ci sarà una politica di vaccinazione che ci sta portando fuori da quell’emergenza”.