27 Dicembre 2024 05:53

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ADDIO A OTTAVIO SIRI, COMANDANTE PARTIGIANO “MARIO” E PRESIDENTE DELL’ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA/LA STORIA

In breve: È mancato domenica pomeriggio all'età di 89 anni il dott. Ottavio Siri, medico pneumologo, comandante partigiano (nome di battaglia "Mario") ed ex presidente dell'istituto storico della Resistenza. Lascia la moglie Caterina Garibbo e i figli Federica e Mario

foto Siri e Pertini (1980)

Imperia – È mancato domenica pomeriggio all’età di 89 anni il dott. Ottavio Siri, medico pneumologo, comandante partigiano (nome di battaglia “Mario”) ed ex presidente dell’istituto storico della Resistenza. Siri lascia la moglie Caterina Garibbo e i figli Federica e Mario. I funerali si celebreranno questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa di San Giovanni.

LA BIOGRAFIA (grazie alla collaborazione dell’Istituto Storico della Resistenza)

Nato ad Oneglia il 9 Ottobre 1924, all’8 Settembre 1943 era un civile (periodo di appartenenza alle formazioni partigiane: dall’8 Settembre 1943 al 25 Aprile 1945).

La Commissione Regionale Riconoscimento Qualifiche od Esame Proposte Ricompense ai Partigiani – Liguria (Organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri) ha riconosciuto Ottavio Siri come Partigiano Combattente per i seguenti periodi

1/08/1944 al 5/03/1945 Ispettore S.I.O. Zona

6/03/1945 al 30/04/1945 Vice Comandante della Iª Zona

I Partigiani al comando di Siri erano oltre 2000 unità. Nella Scheda per il riconoscimento dei gradi ai Patrioti (compilata personalmente, il 19/4/1946, dal Siri) si legge:

– Attività Svolta come patriota

– Reparti e periodi di appartenenza: dall’8/09/1943 al 25/04/1945 ha appartenuto alla II Divisione Cascione e al Comando Iª Zona Liguria quale Responsabile Ispettorato Iª Zona Liguria e Divisione e Responsabile della Delegazione Militare Iª Zona Liguria.

– Compiti organizzativi espletati: Responsabile dei responsabili ai vari servizi di Zona: Intendenza, Sanità, Amministrazione, Stampa – Responsabile Ispettorato Iª Zona Liguria – Presidente Delegazione Militare – Servizio Collegamento con i vari Comandi – Regionale VI^ Zona ecc….

Nella stessa scheda il Comandante Iª Zona Liguria: Lorenzo Musso “Sumi” rilascia la seguente dichiarazione firmata:

“Il garibaldino SIRI Ottavio (Mario) fin dai primi momenti dell’inizio della lotta di Liberazione riceveva l’incarico dal Comando Regionale dell’organizzazione della Delegazione di Zona da parte del Comandante Simon (Carlo Farini), rimanendo alle dirette dipendenze del Comando Operativo Iª Zona Liguria. Elemento serio ed onesto svolgeva attivamente la sua opera di stretto collegamento fra il Comando Regionale e il Comando Zona. Possiede buona cultura generale e adatto all’espletazione di incarichi organizzativi. Quale responsabile della delegazione di Zona si propone al grado Maggiore. Il Comandante I^ Zona Liguria (Lorenzo Musso – Sumi)”

Dal 28 Dicembre 1978 agli inizi del 2001, per più di vent’anni, ricoprì la carica di Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza di Imperia. Dal 2001 in poi fu Presidente Onorario dello stesso.

Dal sua costituzione, ossia dal 2013, ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Associazione Culturale “EPPUR BISOGNA ANDAR”.

LA VISITA DI PERTINI (dal racconto di Andrea Gandolfo)

Nel novembre del 1980 Pertini, in veste di presidente della Repubblica, si recò in visita ufficiale a Imperia per conferire al gonfalone della Provincia la medaglia d’oro al valor militare per attività partigia- na, che era stata concessa alla 1a Zona Liguria, cor- rispondente alla Provincia di Imperia, con decreto presidenziale del 6 luglio 1979. […]

Fu poi la volta del presidente dell’Istituto storico della Resistenza Ottavio Siri, che espresse la sua profonda gioia e commozione per il conferimento della medaglia d’oro alla Provincia, che aveva pagato a caro prezzo il suo contributo alla guerra di Liberazione condotta dai partigiani delle divisioni “Felice Cascione” e “Silvio Bonfante” con il concorso della popolazione e in particolare dei contadini delle vallate imperiesi. Siri ricordò che celebrazioni come quella che si stava allora svolgendo acquistavano un significato se alle parole seguivano i fatti, e cioè l’impegno costante di tutte le forze politiche nel lottare contro la corruzione, il malcostume, la demagogia e soprattutto la violenza. Il presidente dell’Istituto storico ammonì inoltre che la Resistenza doveva servire da lezione per aver restituito alla nazione, dopo molti anni di dittatura, quelle libertà fondamentali che sarebbero state alla base della nostra carta costituzionale.

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