“Senza Pronto soccorso si muore“, è questo slogan della manifestazione organizzata questa sera ad Albenga, senza simboli di partiti e politici, per protestare contro la decisione di chiudere il Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria di Misericordia.
Dopo il ritrovo in piazza Petrarca, il corteo, formato da migliaia di persone, si è mosso lungo via Genova, via Da Vinci, viale Martiri della Foce, fino a raggiungere l’ospedale di Albenga.
Stagione turistica alle porte senza Pronto Soccorso e con il primo punto nascite a Savona
Spiegano gli organizzatori: “Il Santa Maria di Misericordia è una struttura nuova, all’avanguardia, collocata in posizione strategica, che non è mai stata valorizzata adeguatamente. Copre un bacino di 60 mila persone oltre a altri 4 mila abitanti di altre province o regioni e turisti. Le reti stradali sono obsolete e congestionate dal traffico e un presidio di emergenza ad Albenga migliorerebbe anche il servizio dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Stiamo andando incontro alla prima stagione turistica, senza un punto di Pronto Soccorso e con il primo punto nascite a Savona“.
Toti: “Idee fuorvianti. C’è il Pronto Soccorso del Santa Corona a 12 chilometri e l’ospedale di Albenga sarà potenziato”
Per il presidente della Regione Giovanni Toti, “la manifestazione per chiedere la riapertura del Pronto Soccorso di Albenga si basa su idee fuorvianti, rispetto a quella che è la realtà dei fatti. Sostenere che senza pronto soccorso sotto casa si muore è scherzare sulla pelle dei cittadini, visto che questa parte della nostra regione ha già un Pronto Soccorso, che è quello dell’ospedale Santa Corona e che si trova a 12 chilometri da Albenga e copre la totalità del fabbisogno sanitario e sociosanitario”.
Conclude Toti: “Ricordo che il Pronto Soccorso ad Albenga manca ormai da dieci anni e quando venne chiuso non fu chiesto il parere a nessuno. L’ospedale di Albenga avrà più risorse, più posti letto, più servizi, più reparti di quelli che ha oggi. E’ previsto anche l’inserimento del polo privato per la protesica ortopedica e l’oculistica, insieme al polo di Ponente del Galliera per l’urologia“.