La sirena dello stabilimento Fratelli Carli di Imperia, troppo simile a un allarme anti bombardamento, spaventava i profughi e l’azienda ha deciso di silenziarla. Questo il gesto di solidarietà dei vertici Carli per andare incontro alla sensibilità dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra, arrivati a Imperia nella giornata di ieri.
Accogliendo l’appello dei volontari, in particolare del portavoce Matteo Lodi, il presidente dell’azienda GianfrancoCarli non ha esitato a silenziare la sirena che suonava a ogni cambio turno dal secondo dopoguerra.
Imperia: la sirena dello stabilimento Carli smette di suonare per non spaventare i profughi
“Stanotte i profughi hanno dormito per la prima volta nelle case di Imperia – racconta il volontario Matteo Lodi – Mi hanno segnalato che la sirena dello stabilimento Carli non li faceva dormire, gli ricordava cose troppo brutte, bombardamenti, notti insonni, e mi hanno chiesto di chiedere se c’era un rimedio.
Riferendo ciò a Gianfranco Carli, lui subito ha deciso di spegnerla e ha detto che per i prossimi mesi, finchè i profughi saranno qui, la sirena non suonerà, così potranno dormire sonni tranquilli, dimostrando compassione, vicinanza ed empatia per queste persone in difficoltà.
Lo ringraziamo tutti moltissimo”.
“Suonava da dopo la guerra – spiega Gianfranco Carli a ImperiaPost – quando abbiamo ricevuto la richiesta non abbiamo esitato un attimo e abbiamo deciso di fare questo piccolo gesto per rendere la loro permanenza qui il più possibile serena”.