“Non ci ho pensato due volte, quando ho saputo che la figlia e la nipote della badante ucraina di mia moglie avevano bisogno di aiuto, le ho accolte a casa nostra”. Lo racconta commosso Osvaldo Nani, 67enne originario dell’Argentina, ma nell’imperiese da più di 30 anni, titolare della storica gelateria di Diano Marina in corso Garibaldi.
Mamma e figlia, arrivate ieri sera dall’Ucraina, si sono sottoposte al tampone Covid e hanno ricevuto il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente).
Finora sono oltre 200 gli ucraini (per la maggioranza donne e bambini, oltre ad alcuni anziani) che sono arrivati sul nostro territorio e ne sono attesi ancora molti. Sono decine gli imperiesi che, come Osvaldo, hanno aperto le porte delle proprie case per ospitare queste persone in difficoltà, dimostrando un’enorme solidarietà e sensibilità.
L’intervista a Osvaldo Nani
“Ospito la figlia e la nipote della signora che ho a casa mia, che fa la badante per mia moglie da 10 anni.
Loro erano li con il problema della guerra e ho deciso di ospitarla, siamo più tranquilli, speriamo.
Sono arrivate ieri sera. Questa mattina facciamo la documentazione che serve per i primi momenti, se avessero bisogno di cure o di qualsiasi cosa”.
Cose le raccontava la signora che fa la badante, prima del loro arrivo?
“Era un po’ disperata perchè loro sono di un paesino che hanno iniziato a bombardare qualche giorno fa.
Il fratello della signora lo hanno mandato al fronte, fa guardia all’aeroporto.
Lei stava male, era molto nervosa, così ci siamo attivati per fare di tutto per portarla qui. Speriamo stiano bene qui. Faremo il possibile perchè stiano bene”.
Quando sono arrivate cosa hanno detto?
“Sono arrivate ieri sera, abbiamo parlato ancora poco. La prima cosa che ho fatto è andare in farmacia per farle un tampone ed essere sicuri che non avessero qualche problema.
Dopo aver dormito e mangiato cerchiamo di fare la documentazione necessaria per andare avanti”.