23 Novembre 2024 23:36

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23 Novembre 2024 23:36

Covid, Imperia: stop Green Pass dal 1° maggio, rabbia Sartori (FdI). “Settore turismo costretto a chiedere certificazione verde anche a Pasqua. Uccisa nostra speranza di lavorare”

In breve: Così commenta Augusto Sartori (Fratelli d'Italia) la decisione di non sospendere del tutto l’obbligo del certificato verde da parte del Governo che resta necessario fino al 30 aprile 2022

“Siamo ovviamente felici per la fine dell’emergenza, era ora, ma ancora una volta si penalizzano alcune attività, purtroppo sempre le solite, posticipando l’obbligo del green pass di un mese e penalizzando quindi il lavoro anche nei ponti di Pasqua e del 25 aprile – così commenta Augusto Sartori (Fratelli d’Italia) la decisione di non sospendere del tutto l’obbligo del certificato verde da parte del Governo che resta necessario fino al 30 aprile 2022 per accedere a hotel, ristoranti (al chiuso), palestre, piscine, convegni e congressi, centri culturali e sociali, feste oltre che le discoteche.

Covid, Imperia: stop Green Pass dal 1° maggio, rabbia Augusto Sartori (FdI)

“Aprile è un mese che ben si presta ad una forma di turismo che ha preso campo negli ultimi anni: quella delle dette fughe di primavera o city break che sono una della modalità di turismo di cui la Liguria spesso beneficia con Genova che si conferma città turisticamente attraente e le due riviere che spesso accolgono turisti per qualche giorno di mare approfittando del bel tempo, su queste soluzioni gli operatori liguri ci contano per aumentare il turismo fuori stagione che è un’ottima opportunità.

Quest’anno sarebbe stato perfetto con ben due ponti, quello di Pasqua e del 25 aprile, a disposizione del comparto del turismo e della ricettività che si vedono, però, penalizzati dalla conferma dell’obbligo delle mascherine e del certificato verde nel nostro Paese e se poi pensiamo che nella vicina Francia, da sempre nostra rivale in campo turistico con la Costa Azzurra, è decaduto l’obbligo del green pass e mascherina per accedere ai locali al chiuso capiamo bene come possiamo uscirne sconfitti dalla guerra al turismo di primavera.

Se la situazione non fosse già abbastanza preoccupante si deve aggiungere il problema del caro energetico che ha visto e vede tutt’ora diminuire drasticamente il potere di acquisto degli italiani che, congiunta ad una situazione internazionale molto critica, ci fa prospettare all’orizzonte una tempesta perfetta che travolgerà il turismo provato da due anni al limite delle proprie forze.

Abbiamo vissuto due anni davvero difficili – commenta Sartori – la grande affluenza dell’estate scorsa ci ha fatto sopravvivere ad un autunno ed inverno molto complessi, ora abbiamo il problema del caro energia che ha aumentato i nostri costi ed ha portato un deciso calo di clientela. Speravamo che la nuova stagione potesse portarci un vero ristoro, ma vediamo che il Ministro Speranza se la prende con le solite categorie che da sempre sono penalizzate e questo ‘governo dei peggiori’ non ci venga a sbandierare che questi provvedimenti sono il frutto di scelte azzeccate e vincenti: siamo tra gli ultimi in Europa ad eliminare i tanti obblighi imposti a suon di decreti, spesso di dubbia costituzionalità.

La Liguria si appresta a vivere in un clima di assoluta incertezza i ponti di aprile con la speranza affossata da scelte inutili se non proprio dannose di un esecutivo indolente e attaccato al concetto di stato di emergenza”.

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