“Regalo piantine di cannabis legale, pronte da trapiantare”. Un post pubblicato su Facebook, nella giornata di domenica 20 marzo, dal parroco di Diano Borello, Don Giuseppe Scandurra, ha fatto molto discutere nelle ultime ore, tanto da rendere necessario l’intervento del Vescovo Guglielmo Borghetti che ha deciso di sospendere il sacerdote per un mese.
Imperia: parroco Diano Borello ripreso dal Vescovo per un post su Facebook
Nel post pubblicato si vede un vaso, con alcune piante, e l’annuncio “Regalo piantine di cannabis legale, pronte da trapiantare”. Un messaggio che ha suscitato perplessità, ma anche ironia, tra i fedeli e gli amici social del parroco.
“Ma vuoi farti arrestare?” scrive un utente. “Passo a prenderle in settimana” scrive un altro. Ma c’è anche chi chiede informazioni “invio in Spagna?” a cui il parroco risponde “Se paghi le spese postali, si”. A un altro utente che scrive “Si grazie le aspetto” Don Giuseppe Scandurra risponde “verrò a portartele in settimane”.
Un clamore che ha reso necessario l’intervento del Vescovo.
La reazione del Vescovo
Il post è stato rimosso questa mattina, su espressa richiesta del Vescovo Gugliemo Borghetti che, contattato da ImperiaPost ha dichiarato: “Gli ho intimato di togliere subito il post perché si può prestare a fraintendimenti. È stata una superficialità. Dobbiamo ricordarci che noi sacerdoti non siamo liberi cittadini, ma rappresentanti della Chiesa e come tali abbiamo una realtà da custodire. Per questo ho rimproverato il sacerdote”.
In serata è arrivato il comunicato ufficiale della Diocesi, con l’annuncio della sospensione per un mese.
“In relazione al messaggio pubblicato sul profilo ‘facebook’ del Sacerdote Giuseppe Scandurra, Parroco di Diano Borello e Diano Borganzo-Roncagli, nel quale si afferma ‘Regalo piantine di Cannabis legale’, a prescindere dai profili giuridici di tale iniziativa per l’ordinamento dello Stato, si desidera qui biasimare vivamente tale iniziativa del sacerdote e riaffermare l’insegnamento costante della Chiesa cattolica circa la negatività dell’uso, la produzione e il commercio delle droghe, di qualsiasi entità e qualità, poiché ‘l’uso della droga causa gravissimi danni alla salute e alla vita umana. Esclusi i casi di prescrizione strettamente terapeutiche, costituisce (…) una cooperazione diretta (…) a pratiche gravemente contrarie alla legge morale’ (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2291).
Tutto ciò premesso, la Chiesa diocesana di Albenga-Imperia rassicura le famiglie e in specie i genitori che sarà sempre attenta a tutelare il bene integrale delle persone, specialmente i giovani, che ad essa si accostano per le molteplici attività pastorali che la Chiesa abitualmente organizza, anche nel particolare settore della lotta contro le tossicodipendenze.
S.E. Mons. Guglielmo Borghetti, Vescovo diocesano, ha preso contatto con don Giuseppe Scandurra, il quale ha promesso che toglierà dal proprio profilo ‘social’ il predetto messaggio. Altresì, il Vescovo lo ha informato che il suo comportamento, non ispirato a prudenza e saggezza pastorale e che manifesta la sua sostanziale mancata adesione all’insegnamento del Magistero ecclesiale sulle tematiche qui in argomento, sarà al più presto canonicamente sanzionato, per la durata di trenta giorni, con la pena canonica della ‘sospensione a divinis’ che, a norma del can. 1333 del Codice di Diritto Canonico, gli impedisce di celebrare ogni e qualsiasi atto della potestà d’Ordine Sacro, dunque non potrà celebrare la Santa Messa, né amministrare il Sacramento della Confessione sacramentale”.