Si chiama Caroly Italiano, ha 33 anni, e, dallo scorso 26 maggio, è impegnata in un viaggio di 5 mesi in sella alla sua bicicletta per attraversare l’Europa. Il motivo? Lanciare un messaggio di pace e di sensibilità per le emergenze umanitarie e climatiche.
Caroly, nella vita Environmental Project Specialist di Arcadis Italia, è partita da Genova e, tra le sue tappe, è passata anche da Imperia, prima di ripartire alla volta della Francia e della Spagna.
Durante la sua esperienza, durante la quale macinerà 8.000 chilometri in giro per l’Europa, Caroly ha lanciato una raccolta fondi in favore di INTERSOS – Humanitarian Organization, onlus italiana presente nelle grandi emergenze umanitarie e climatiche.
In bicicletta per attraversare l’Europa: l’impresa di Caroly passa da Imperia
“Sono Caroly Italiano – racconta – appassionata da anni al pedale e alla felicità che lo stesso può portare, soprattutto in una cornice fatta di pandemia e guerra. Il 26 marzo 2022 sono partita in bicicletta per attraversare l’Europa in un’avventura che durerà 5 mesi, per far sentire la mia voce femminile sui temi di sostenibilità ed inclusione”.
Qual è l’obiettivo del tuo viaggio?
“In questo viaggio voglio pedalare non solo oltre i confini geografici di un’Europa apparentemente unita, ma anche oltre i limiti che per pigrizia o abitudine ci imponiamo. Parto con la consapevolezza che è possibile cambiare ed è possibile innescare un nuovo modo di intendere il viaggio e la donna. Una visione che afferma una forza al femminile, una fiducia sull’umanità ed una voglia di abbattere quell’esclusività maschile che ancora oggi predomina nella realtà del pedale. Il desiderio è di riaccendere in chi mi accompagnerà durante il percorso l’identità europea che unisce le persone ed i popoli per obiettivi di sostenibilità, pace e benessere”.
Qual è il percorso?
“La prima parte del viaggio ha visto protagonista la Liguria, con tappe a Genova, Finale Ligure, Imperia e Ventimiglia. Successivamente, è stato il turno della Francia, Nizza, Marsiglia, fino a Argelès sur Mer, per poi proseguire in Spagna. Dopodichè continuerò verso il Portogallo per poi tornare in Francia e proseguire verso il Belgio, l’Olanda, la Germania e la Danimarca. Dopodichè inizierò il viaggio di ritorno verso l’Italia”.
Qual è il tuo mondo ideale?
“Il mondo ideale ovviamente dovrebbe essere adatto alle due ruote, anche elettriche. Un mondo senza barriere architettoniche per chi non va oltre i 15km/h, un mondo in cui non ci si debba accontentare dei 30 centimetri di strada o dei marciapiedi per pedalare o per una carrozzina, ma che ci sia una corsia preferenziale. Un mondo in cui si è abituati al pedale e lo si guarda con rispetto. Che poi alla fine la bici è solo il mezzo per puntare ad un mondo migliore e sostenibile e anche femminile perché si sa, la bici è donna”.
Cosa si potrebbe fare per fare qualcosa per l’ambiente nel proprio piccolo?
“Ognuno di noi nel suo piccolo potrebbe iniziare ad usare la bici per spostarsi nella quotidianità, anche elettrica, per andare a comperare il pane o per andare a lavoro, adesso ci sono diversi incentivi sulla mobilità sostenibile quindi usiamola”.
Qual è il messaggio che vorresti lasciare ai più giovani?
“Nel mio piccolo vorrei che il mio viaggio andasse a scuotere un pochino i dogmi della società attuale, che si insinuasse nella testa delle persone un tarlo capace di cambiare prospettiva. Mi piacerebbe molto comunicare ai giovani che la forza e la determinazione sono le carte vincenti per realizzare i propri sogni e superarli oltre ogni aspettativa, osate sempre con coscienza, quella coscienza che muove energia bella e condivisibile”.