24 Dicembre 2024 00:26

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Imperia: auto devastate in piazzale Cristino, ecco chi sono i 4 giovani arrestati dai Carabinieri. Furto aggravato e danneggiamento le accuse

In breve: Tutti e quattro i giovani sono stati posti agli arresti domiciliari.

Hanno tutti tra i 19 e i 20 anni i 4 giovani posti agli arresti domiciliari dai Carabinieri di Imperia, che hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare a loro carico, in quanto ritenuti responsabili dei danneggiamenti e dei furti messi a segno nella notte dello scorso 19 marzo ai danni di auto posteggiate a Oneglia, in piazzale Cristino.

Ecco chi sono gli arrestati, accusati di furto aggravato e danneggiamento

Agli arresti domiciliari con le accuse di furto aggravato e danneggiamento sono finiti Jacopo Esposito, Davide Arapaj, Angelo Ameglio, tutti di 19 anni e Davide Veglia, di 18 anni. A coordinare le indagini dei Carabinieri di Imperia il Pm Veronica Meglio, mentre i provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip Massimiliano Botti.

Davide Arapaj è difeso dall’avvocato Ramadan Tahiri; Jacopo Esposito dall’avvocato Tito Schivo; Davide Veglia dall’avvocato Nicola Ditta e Angelo Ameglio dall’avvocato Maria Grazia Pulina.

Nei loro confronti “gravissimi indizi di colpevolezza”

In particolare i giovani sono indagati per aver danneggiato 15 autovetture, aver sottratto effetti personali e denaro contante da altre 13, nonché aver tentato di rubare su altre sei auto, parcheggiate nei pressi della Spianata di Oneglia, nella notte tra il 19 ed il 20 marzo. Decisive le telecamere che hanno ripreso gli episodi contestati, tanto che, nell’ordinanza di custodia, il Gip fa riferimento a “gravissimi indizi di consapevolezza”. Le auto in sosta sono state colpite con un bidone metallico e con altri oggetti.

I carabinieri hanno evidenziato da parte dei presunti responsabili “un atteggiamento tracotante, che manifesta una preoccupante indifferenza, se non un’aperta ostilità, rispetto alla legge penale, disinvoltamente violata pur di soddisfare gli istinti più estemporanei”. E ancora un atteggiamento connotato da “impalpabilità dei loro sistemi valoriali” a scimmiottamento di “quel mondo della malavita, percepito come modello di riferimento”.

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