22 Novembre 2024 20:11

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22 Novembre 2024 20:11

Insulti razzisti a Giovanni Kean, fratello del centravanti della Juve: ex mister Imperia squalificato per 12 mesi

In breve: Secondo l'accusa, Cortellini, durante una seduta di allenamento, avrebbe proferito frasi ingiuriose e lesive nei confronti di Giovanni Kean, intervenuto per riportare la calma tra alcuni compagni e l’allenatore.

L‘ex allenatore dell’Imperia Calcio, Paolo Cortellini, è stato squalificato per 12 mesi dal Tribunale Federale per aver proferito, durante una seduta di allenamento, all’epoca in cui guidava il Termoli, espressioni di discriminazione per ragione di razza e colore nei confronti di Giovanni Kean, fratello di Moise Kean, centravanti della Juventus e della nazionale italiana.

Insulti razzisti a Giovanni Kean: squalificato ex mister Imperia Calcio

Il procedimento disciplinare a carico di Cortellini, mister dell’Imperia dal luglio all’ottobre del 2021, ha tratto origine da un esposto inviato alla Procura Federale il 24 maggio del 2021 dal Presidente del Termoli Marco Castelluccio.

Secondo l’accusa, Cortellini, durante una seduta di allenamento, avrebbe proferito frasi ingiuriose e lesive nei confronti di Giovanni Kean, intervenuto per riportare la calma tra alcuni compagni e l’allenatore.

In particolare l’ex mister neroazzurro si sarebbe rivolto a Kean, alla presenza dei giocatori della prima squadra, dei dirigenti e dei tecnici della società, dicendoTu devi stare solo zitto, sporco negro, scimmione puzzolente, e se non era per tuo fratello Moise che gioca nel Paris Saint Germain a quest’ora tu vendevi gli accendini in autostrada e sulla spiaggia’.

A seguito dell’episodio Cortellini ha presentato le proprie dimissioni il 15 aprile 2021. L’ex mister neroazzurro ha sempre negato ogni addebito, sostenendo al contrario di essere stato obbligato a dimettersi e di essere vittima di un’ingiustizia.

Cortellini, nell’ambito dello stesso procedimento, era accusato anche di aver tentato di ottenere un indebito pagamento dell’importo 2 mila euro dalla Società Termoli per consentire al calciatore Porgo Samuel Latif di partecipare alle gare. Contestazione però non ritenuta provata dal Tribunale Federale (“il Collegio ritiene non raggiunto il sufficiente grado di certezza probatoria dell’addebito”).

Insulti razzisti, la sentenza del Tribunale Federale

“Il Tribunale ritiene che il sig. Cortellini sia responsabile delle contestazioni oggetto di deferimento alla luce di quanto argomentato e dedotto in atti […] Si contesta al deferito di aver pronunciato all’indirizzo del calciatore Giovanni Kean e di altri giocatori della squadra espressioni gravemente discriminatorie ed oltraggiose per ragioni di razza e colore, non solo durante la seduta di allenamento tenutasi il 14 aprile 2021, ma anche in diverse altre occasioni. Condotta che comporta la violazione dei più elementari doveri di lealtà, probità e correttezza […]  Orbene, la prevenzione e la repressione di qualsiasi forma di comportamento discriminatorio in ambito sportivo ha assunto, ormai da alcuni anni, una rilevanza centrale nell’ordinamento di settore, nella consapevolezza generalizzata che si tratta di fenomeni incompatibili, a tutti i livelli, con i principi che presiedono all’attività sportiva.

Ci si è mossi, quindi, tanto in ambito ordinamentale quanto in ambito giusrisprudenziale, nella direzione della tassativa applicazione di regole di condotta rispettose di tali principi cui si devono attenere tutti i protagonisti del circuito sportivo federale, cioè i calciatori, i dirigenti, le società e, ovviamente, per quanto ci occupa, gli allenatori.

[…] L’attività istruttoria che ha condotto al deferimento si connota per l’acquisizione di testimonianze plurime e univoche idonee a fondare l’ascrivibilità dell’addebito contestato al sig. Cortellini. Se infatti, è ben vero che le offese pronunciate nel corso della seduta di allenamento del 14 aprile 2021 (‘Tu devi stare solo zitto, sporco negro, scimmione puzzolente, e se non era per tuo fratello Moise che gioca nel Paris Saint Germain a quest’ora tu vendevi gli accendini in autostrada e sulla spiaggia’) sono testimoniate direttamente dalla sola persona offesa, per altro verso, il Collegio ritiene che le stesse siano suffragate dalle testimonianze dirette rese dai signori Bruno e Carbonelli i quali hanno confermato di aver più volte in altre circostanze sentito il sig. Cortellini pronunciare frasi di inequivocabile matrice razzista (‘scimmione’, ‘negro di merda’, ‘torna al tuo paese’) all’indirizzo del calciatore Kean.

Di contro, non sono emersi elementi tali da far dubitare il Collegio dell’attendibilità dei menzionati soggetti, i quali non paiono avere alcun interesse o ragione di animosità personale tale da giustificare un accordo complesso teso ai danni dell’allenatore e diretto a screditarne la figura mentendo sui fatti oggetto di giudizio.

Oltre a ciò, il convincimento del Tribunale si fonda sul ricorrere delle medesime espressioni oltraggiose come riferite da tutti i soggetti auditi (con particolare riferimento all’uso dell’offesa ‘scimmione’) che, escludendosi un accordo tra i soggetti coinvolti, rende ancor più univoco il quadro probatorio definito dalla Procura Federale.

Alla luce di quanto esposto, il Collegio ritiene di riconoscere la responsabilità del sig. Cortellini rispetto ai fatti contestati”.

Cortellini, tramite i propri legali, ha presentato ricorso in Corte Federale d’Appello, respinto il 31 gennaio 2022.

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