Assolto perché il fatto non costituisce reato. Così si è chiuso il processo che vedeva sul banco degli imputati un 58enne, S.V., accusato di calunnia per la denuncia di smarrimento di 8 assegni e le accuse a un imprenditore edile.
Imperia: 48enne assolto dall’accusa di calunnia
I fatti risalgono al gennaio 2018, ad Arma di Taggia. Secondo l’accusa, S.V., in accordo con un complice, avrebbe denunciato falsamente lo smarrimento di 8 assegni bancari presso le stazioni dei Carabinieri di Arma di Taggia e Torino (Barriera Milano). Tra gli assegni, in particolare, uno da oltre 600 euro dato in pagamento a un 64enne per la fornitura di materiale edile necessario per la ristrutturazione di un hotel. I due avrebbero incolpato l’uomo, pur sapendolo innocente, di furto o di ricettazione.
Da lì la denuncia per calunnia nei confronti dei due complici, finiti a processo separatamente.
Questo pomeriggio, in aula, il Pubblico Ministero aveva chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi di carcere per l’imputato, difeso dagli avvocati Andrea Volpe e Emanuel Canepa, del foro di Genova, che avevano invece chiesto l’assoluzione. Il giudice monocratico Eleonora Billeri, dopo la camera di consiglio, ha emesso sentenza di assoluzione.