23 Dicembre 2024 19:53

23 Dicembre 2024 19:53

Rifiuti: a Imperia arriva la “Tari elettorale”. Quando la politica fa miracoli/Il caso

In breve: Nel 2023, anno delle votazioni, la Tari diminuirà di un milione di euro. Ma, poi, aumenterà di nuovo.

Arriva a Imperia la “Tari elettorale”. Analizzando il Piano economico finanziario della famigerata Tassa per i rifiuti, che l’assessore alle Finanze del Comune di Imperia Fabrizia Giribaldi ha recentemente presentato alla Seconda commissione consigliare e che approderà al prossimo Consiglio comunale, infatti, balza agli occhi un dato quantomeno singolare.

Nel 2023, anno delle votazioni, la Tari diminuirà di un milione di euro. Ma, poi, aumenterà di nuovo

I costi del servizio fino al 2025 sono così suddivisi: per il 2022, 13.035.340 euro; per il 2023 si scende a 12.319.736; per il 2024 si risale a 13.299.690 e per il 2025 a 13.150.458.

Quest’anno, come emerso in Commissione, è previsto un aumento delle tariffe Tari per le utenze domestiche (mentre ci sarà una riduzione per quelle non domestiche), mentre, come si nota in modo piuttosto evidente, il 2023, che per curiosa combinazione è anche l’anno in cui a Imperia si voterà per rinnovare l’Amministrazione comunale, è l’unico anno in cui si registra una diminuzione dei costi di ben un milione di euro. E visto che i costi li pagano i cittadini, questo significherà una diminuzione per il 2023 della tassa. Che, poi, risalirà nel 2024 e nel 2025.

La “singolarità” l’ha notata anche il consigliere comunale del Pd Fabrizio Risso che in Commissione ha chiesto spiegazioni all’assessore Giribaldi. Che ha riposto dicendo che il calcolo è complesso e la tariffa viene calcolata prendendo a riferimento i due anni precedenti e comunque che è importante ciò che viene applicato per l’anno corrente.

Risso ha anche fatto notare come i costi siano aumentati, rispetto al passato, da quando è stato istituito il sistema di raccolta porta a porta.

Che dire? Le elezioni a Imperia, come per miracolo, faranno diminuire anche la Tari? Pare sia proprio così. Ma certamente la spiegazione sarà un’altra, sicuramente di più alto livello, anche se viene in mente Giulio Andreotti quando diceva che “a pensar male si fa peccato, ma molte volte non si sbaglia”.

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