23 Novembre 2024 08:05

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23 Novembre 2024 08:05

Imperia: giovane madre morì su A10, in Tribunale PM chiede 3 anni e 4 mesi per il marito e 6 anni e 6 mesi per un camionista

In breve: La donna perse la vita la sera del 22 marzo 2016, sull’Autostrada A10 Genova-Ventimiglia, mentre era a bordo di una Renault Espace, insieme al marito e ai tre figli.

Sei anni e sei mesi di reclusione per Medhi Istiquam e 3 anni e 4 mesi per Maurizio Creazzo. Queste le richieste di condanna avanzate oggi in Tribunale a Imperia, davanti al Giudice Marta Maria Bossi, dal PM Luca Scorza Azzarrà, nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati Medhi Istiquam, camionista, 33 anni francese (difeso dall’avvocato Andrea Rovere), e l’imperiese Maurizio Creazzo, 39 anni (difeso dall’avvocato Luca Ritzu), accusati di omicidio colposo aggravato a seguito dello spaventoso incidente che causò la morte di Laurie Porro, 32 anni.

La donna, moglie di Creazzo, viaggiava, nella serata del 22 marzo 2016, sull’Autostrada A10 Genova-Ventimiglia, a bordo di una Renault Espace, insieme al marito e ai tre figli (una bambina di 7 anni, uno di 5 anni e una di 10 mesi) e tra Imperia Ovest e Arma di Taggia, a seguito dell’impatto con un tir, condotto da Medhi Istiquam, perse la vita.

Imperia: giovane madre morì su A10. Processo omicidio colposo

Requisitoria Pm Luca Scorza Azzarrà

“Si tratta di una vicenda tragica che, per altro, fortunatamente si è potuta ricostruire in termini precisi grazie alla presenza di una telecamera posta all’ingresso della galleria dove è avvenuto il sinistro.

C’è un comportamento antecedente al fatto, che vede protagonista Istiquam. L’imputato ha una sorta di litigio stradale con un altro camionista per una manovra reciproca non gradita. I due vanno avanti per un tratto di strada ponendo in essere condotte tipo accessione di luci e tentativi di sorpasso per chiedere conto di una manovra non corretta. Una volta entrati in galleria Istiquam riesce a superare l’altro articolato. Con una manovra pericolosissima arresta il proprio mezzo e costringe anche l’altro camionista a fermarsi. Posiziona il suo autoarticolato davanti a quello del rivale sulla corsia di destra lasciando la portiera aperta. Obbliga quindi anche un terzo autoarticolato, nel frattempo sopraggiunto, ad arrestare la marcia. Si forma così un blocco completo della carreggiata, anche della corsia sorpasso. Creazzo, successviamente arriva con la sua auto, con a bordo la moglie e tre figli. Viaggia oltre i limiti di velocità, sulla corsia di sinistra.

L’elemento preponderante è la velocità del Creazzo. Il limite è di 130 km/h,lui viaggia a 147 km/h. Viola anche la normativa che impone di viaggiare sulla corsia di destra. È pacifico, alla luce delle risultanze, come queste due gravi imprudenze, unitamente alla grave condotta del camionista, siano rilevanti. Se Creazzo avesse rispettato le regole di condotta, come confermato dal perito, avrebbe avuto tutta la possibilità di fermarsi.

Se avesse frenato immediatamente al primo avvistamento, avrebbe potuto fermarsi in tempo utile. Se avesse viaggiato come doveva sulla corsia di destra avrebbe visto ancora prima l’ingombro e questo gli avrebbe consentito di arrestare la marcia evitando qualunque impatto. Tale condotta, poste anche le condizioni psicofisiche dell’imputato, risulta gravemente imprudente. 

Non può essere una giustificazione, per la velocità superiore ai limiti, la presenza di un rettilineo prima della galleria. Entrambi gli imputati sono da giudicare responsabili. Chiedo per il camionista Istiquam 6 anni e 6 mesi di reclusione e per Creazzo 3 anni e 4 mesi di reclusione”.

Difesa Istiquam, avvocato Andrea Rovere

“C’è l’assoluta consapevolezza che il comportamento di Istiquam non sia stato condivisibile, ma da lì a trasformarlo nel mostro della laguna nera ce ne passa. Dispiace molto che ci sia stata una schermaglia tra le compagnie assicuratrici per un risarcimento che ritengo doveroso. Se è vero come e vero che la condotta di Istiquam ha determinato un evento, è altrettanto vero che se Creazzo avesse rispettato la normativa del codice della strada avrebbe potuto evitare l’evento.

L’autostrada A10 è pericolosa, io la percorro più volte a settimana. È necessario tenere una condotta di massima attenzione per le condizioni generali della strada, soprattutto se ci sono dei camion. Per quanto riguarda il mio assistito, 6 anni e 6 mesi a una persona incensurata è eccessiva visto il concorso con Creazzo”.

Avvocato parte civile Creazzo

“Istiquam ha scambiato l’autostrada per una pista. Siamo in questa aula solo per lo sconsiderato comportamento di Istiquam. Creazzo, anche se avesse tenuto una velocità nei limiti non avrebbe evitato comunque l’impatto senza una frenata secca e immediata.

Era sulla corsia di sorpasso, non sappiamo se avesse appena superato. Ha fatto quello che fanno tutti: rimango su questa corsia e continuo a superare. Frenare subito? Facile a dirlo, a quella velocità.

Non si tratta di mezzo secondo. In un battito di ciglia avrebbe dovuto frenare. Viaggiava in una condizione serena e si è trovato a dover gestire una situazione inimmaginabile. Ha fatto tutto quello che avremmo fatto noi. Noi si può chiedere di frenare improvvisamente se non c’è un ostacolo. Aggravante della cocaina? Non c’è prova che l’imputato si fosse messo alla guida sotto sostanze stupefacenti”. 

Difesa Creazzo, avvocato Luca Ritzu

“La situazione del mio assistito è molto delicata. Al mio assistito viene contestato di aver viaggiato a 147 km/h e sulla corsia di sinistra. Il perito dice che se anche Creazzo fosse andato a 130 km/h si sarebbero verificati gli stessi eventi lesivi. L’impatto sarebbe avvenuto a 67 km/h.

Percorreva la corsia di sinistra? Nel tratto antecedente c’era un rettilineo di 500-600 metri. È molto probabile che il mio assistito avesse impegnato la corsia di sinistra perchè già all’inizio del rettilineo aveva visto il terzo tir sulla corsia di destra. Dodici secondi dopo l’ingresso di Creazzo in galleria arriva un furgone a bassa velocità. È altamente probabile che Creazzo lo avesse superato poco prima. Creazzo viaggiava sulla corsia di sinistra perchè aveva appena superato e in più perché, vista lunghezza del rettilineo, avendo visto il terzo camion entrare in galleria sulla corsia di destra, è rimasto nella corsia di sorpasso. Difficile pensare che non ci siano dubbi sulla dinamica dell’incidente.

I tempi di reazione sono soggettivi. Si parla di pochi secondi in questo caso. Perché Creazzo avrebbe dovuto frenare in maniera brusca vedendo un camion sulla destra? Ha iniziato quando ha visto il camion bloccato sulla sinistra. Qui parliamo di frazioni di secondo.

La velocità oltre i limiti non ha influito sull’incidente e occupare la corsia di sinistra non è stata una violazione del codice della strada perché il mio assistito aveva appena superato ed è rimasto sulla sinistra avendo visto in lontananza un tir che viaggiava sulla corsia di destra”.

La ricostruzione dei fatti secondo l’accusa

L’accusa, sostenuta dal Pubblico Ministero Luca Scorza Azzarà, imputa al camionista francese il sorpasso, in galleria, in autostrada, di un altro camion, violando il divieto indicato dalla segnaletica stradale e ad una velocità superiore a quella consentita.

Dopo aver effettuato il sorpasso, Istiquam, secondo l’accusa, si sarebbe fermato sulla corsia di marcia, causando la frenata del camion precedentemente superato, condotto da un autotrasportatore romeno.

Nel frattempo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe sopraggiunto un terzo autoarticolato (non si conoscono le generalità del camionista) che avrebbe tentato il sorpasso dei due tir, senza però riuscirvi in quanto la carreggiata solo parzialmente libera. In quel momento sarebbe sopraggiunta l’auto guidata da Creazzo che avrebbe tentato una manovra di emergenza, sterzando sulla destra, senza però riuscire ad evitare l’impatto con l’autoarticolato condotto dall’autotrasportatore romeno.

L’analisi dei periti di parte

Il Geom. Garbarino (perito del Pubblico Ministero) ha ricondotto l’incidente sia alla manovra di sorpasso, ritenuta sconsiderata, di Istiquam, sia all’alta velocità del Creazzo che, secondo il perito, procedeva a 130 km/h in una situazione di scarsa visibilità, in curva, occupando la corsia di sorpasso, con la corsia di destra libera.

L’ing. Di Virgilio (perito della difesa) ha invece sostenuto che la guida del Creazzo non avrebbe inciso in alcun modo nel nesso causale del sinistro stradale.

L’ing. Nico Roberti (perito assicurazione Istiquam) ha confermato la responsabilità dei camionisti che si sono arrestati all’ingresso della galleria, ostruendo il passaggio, ma ha evidenziato che anche nella condotta del Creazzo ci sarebbero responsabilità, in quanto procedeva ad alta velocità, nonostante la scarsa visibilità in curva, e nella corsia di sorpasso, con la corsia di destra libera.

Nel processo sono costituiti parte civile Creazzo, i familiari della vittima e le assicurazioni, rappresentate dagli avvocati Andrea Artioli, Bruno Di Giovanni, Davide La Monica e De Pascalis.

Il processo è stato rinviato al 5 maggio 2022 per le repliche e la sentenza.

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