È stato approvato dal Consiglio Comunale di Imperia, con 16 voti favorevoli, 5 astenuti (consiglieri Saluzzo, Savioli, Gaggero, Ranise, Gatti) e 1 contrario (consigliere Risso), il Piano Economico Finanziario TARI, la tassa sui rifiuti, per il periodo 2022-2025.
Non sono mancate le discussioni, in particolare in riferimento al fatto che l’unico anno in cui si registra una diminuzione dei costi è il 2023, che è anche l’anno in cui a Imperia si voterà per rinnovare l’Amministrazione comunale, una singolarità evidenziata anche dal consigliere di minoranza Fabrizio Risso.
Imperia: Tari, il consiglio approva le nuove tariffe
Fabrizia Giribaldi
“Come tutti gli anni deliberiamo gli importi del Piano Economico Finanziario Tari. Si tratta della tassa sui rifiuti, la tassa che tutti gli utenti domestici e non domestici devono pagare come corrispettivo per il servizio di raccolta, smaltimento e anche pulizia della città. È la legge nazionale che prevede che siano gli utenti a pagare per intero il servizio tutte le volte che il comune è in predissesto e non si possono fare stanziamenti per diminuire gli importi. Il nostro Comune si trova nella situazione in cui ci ha messo chi ci ha preceduto.
Il piano 2022-2025 è stato redatto secondo i dettami forniti e prevede che si arrivi alla determinazione delle tariffe sulla base dei dati di bilancio del secondo anno precedente.
Il costo totale a cui si può arrivare è dato dall’elaborazione dei costi dell’anno di riferimento al netto delle entrate effettivamente conseguite. Per questo motivo il PEF per il 2022 prevede costi per 13.537.000 euro che diventa 13.035.000 euro, a seguito dei recuperi di evasioni per 502 mila euro. Possiamo prevedere per il 2023 i costi di 13.608.000 euro, ma grazie a recuperi di 1 milione e mezzo, avremo la tariffa di 12.300.000 euro.
Qualche buontempone ha ipotizzato che la diminuzione del 2023 sia una mossa elettorale, questa è una sciocchezza perchè la diminuzione che prevediamo è il risultato del lavoro di recupero puntuale e attento che gli uffici hanno cominciato nel 2020 e nel 2021 ha quasi triplicato i recuperi. Altrochè una mossa elettorale, anzi, chi ha ricevuto i recuperi tanto contento non sarà stato. Si può definire invece una mossa di buon governo. La diminuzione del 2023 deriva dalla nostra ferma convinzione che sia giusto che ciascuno versi quello che deve versare in base a quanto possiede e a quanto sporca. Con la Tari si pagano le pulizie delle strade, lo svuotamento dei cestini”.
Fabrizio Risso
“Avevo notato che per il 2023 c’era una riduzione della posta di bilancio. L’assessore dice che è legato a scelte di buona amministrazione, ma se fosse così nel 2024 dovrebbe essere la stessa cifra o addirittura inferiore, invece aumenta. La buona amministrazione dove finisce se l’anno dopo si spende di più? La motivazione che ha dato anche logicamente non regge, perché se fosse così l’anno dopo si dovrebbe spendere uguale o meno, invece aumenta. Allora non c’è più buona amministrazione?
Constatiamo che la Tari aumenta per le utenze domestiche, ma lo immaginavamo perchè è un servizio più costoso, ma dobbiamo tenere conto del potenziale aumento per la questione di Rio Sgorreto, per cui siamo fortemente preoccupati. Vorremo evitare che quell’area lì diventi una discarica. Capiamo che possa essere vantaggioso, ma riteniamo che Rio Sgorreto non sia una soluzione possibile, per vari motivi: a valle ci sono tre pozzi d’acqua che rappresentano un’importante fonte di approvvigionamento idrico, il traffico dei mezzi sulla SS28 subirebbe dei problemi, inoltre il primo entroterra sta diventato importante polo dell’economia agroalimentare che si deve coniugare con il turismo, quindi ubicare lì una discarica penso che sia una scelta sbagliata.
Il risultato è un aumento delle tariffe domestiche, mentre quelle delle utenze non domestiche sono un po’ scese. Il fatto che ci sia stata un’attenzione per le attività economiche che stanno già soffrendo per la pandemia riteniamo credo sia una cosa positiva per dare un po’ di ossigeno alle attività economiche”.
Giovanni Montanaro
“Vorrei puntualizzare alcune cose. È un dato di fatto è che questo Comune è in predissesto e ciò vincola le manovre finanziarie di questo Ente. Il servizio di raccolta differenziata doveva partire nel 2006 e dovevamo raggiungere il 65 % entro il 2012, ma nel Comune di Imperia nel 2018 non era ancora partito. Dal 2018 al 2022 sono stati accertati 65 mila mq di superfici per le quali non veniva versata la Tari. Nel 2024 tutte le utenze che pagano verranno riportate al prezzo equo per quello che è il servizio che si sta migliorando e si sta cercando di rendere più vicino al cittadino. Questi sono dati di fatto”.
Roberto Saluzzo
“L’intero consiglio è davvero poco utile. È doveroso per legge ma è improbabile che vengano fuori delle migliorie da questa discussione. Sono tutte cose già ratificate in giunta, delibere già consolidate. Oggi non parleremo ad esempio della ciclabile, perchè non si muove nulla? Non avremo risposte su questi temi questa sera.
Il fatto di essere in predissesto con la Tari non c’entra nulla, anche se non fossimo in predissesso la pagheremmo comunque noi cittadini. È positivo il recupero di chi non pagava, quindi non sono le tariffe che vengono abbassate, ma l’importo totale. Possiamo solo prendere atto delle scelte fatte. In questa sede non possiamo correggere questi dati. Per questo non mi sento di votare a favore, ne prendo atto”.
Andrea Landolfi
“Una testata ha scritto ‘a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca’ riprendendo la stessa teoria di Risso, nonostante sia stato assessore al Bilancio e sa come funziona, spalleggiando questa barcollante tesi. Dire che si facciano mosse elettorali è un’affermazione pericolosa e poco chiara, mette nel dna di questa amministrazione cose brutte. Un modo per screditare l’operato di una amministrazione che sta facendo male. Si possono avere idee diverse ma sostenere questa tesi è un autosvilimento della propria intelligenza”.
Assessore Fabrizia Giribaldi
“Dovendo detrarre gli avvisi degli accertamenti incassati è evidente che quelli che saranno del 2024 e del 2025 non sono dati conosciuti. Non abbiamo la sfera di cristallo”.
Sindaco Claudio Scajola
“Credo che la relazione dell’assessore e la sua successiva replica abbiano fatto molta chiarezza sul tema che è complicato e che ha necessità di approfondimenti. Quando si cerca di interloquire su temi amministrativi è sempre necessario comprendere prima di pronunciarsi. Gli interventi di Montanaro e Landolfi hanno dato risposta a chi ha voluto evidenziare come la diminuzione del costo nel 2023 non sia una mossa elettorale, come qualcuno ha scritto in maniera superficiale e preconcetta senza studiare e approfondire soltanto col gusto di alzarsi arrabbiati per cercare di far arrabbiare anche gli altri per essere in compagnia. Sono conti matematici. Il legislatore ha pensato che questo servizio deve essere pagato dai cittadini responsabilizzando gli amministratori ad amministrare bene per fare in modo che non ci siano costi eccessivi.
La città era sporca, non si sapeva nemmeno cosa fosse la raccolta differenziata. È difficile il compito di educare la comunità. Come è difficile educare coloro che danno le notizie strampalate.
Ora siamo fermi da 2 anni allo stesso livello di differenziata. Il mastello grigio sta crescendo e c’è il rischio che si torni indietro. Si deve passare a essere più severi nel controllo del rilascio dei rifiuti affinché non ci siano anomalie, sia a casa sia negli esercizi commerciali.
Non ho mai ragionato in vita mia che le azioni si fanno per avere il consenso. Le azioni si fanno per amministrare bene e far crescere la comunità. Se questo porterà ad avere consenso elettorale o se invece le scelte giuste portassero il diniego rimarrà la consolazione di aver svolto al meglio il mio dovere indicando le vie migliori.
Un elemento che aggiungo è questo che sul secco dovremo mettere le mani. Dobbiamo crescere con le percentuali di differenziata perchè se cresciamo abbiamo vantaggi economici tutti: sempre di più ci si orienterà verso il fatto che si pagherà secondo quello che si conferisce. In questi giorni stiamo vedendo le immagini dell’Ucraina, paese civilissimo, e in quelle cantine da due mesi quasi non si mangia, ci si divide gli avanzi, e noi abbiamo ancora una percentuale altissima di spreco. È un dovere agire anche sulla leva della tasca per far capire che se non sprechi paghi di meno.
La determinazione del pagamento è uno schema di legge. Il fatto è che diminuisce l’esborso degli imperiesi per la Tari. Il motivo? Nei due anni passati abbiamo fatto un accertamento che ha portato all’incasso di un milione e 800 mila euro di evasione nella città di Imperia. Siamo molto fiduciosi per i prossimi anni. L’anno prossimo ci sarà un costo inferiore, che per caso coincide con l’anno in cui si va a votare. Per il 2024 bisognerà attendere la risultanza alla luce delle entrate”.