25 Dicembre 2024 07:51

25 Dicembre 2024 07:51

Imperia: grande partecipazione all’incontro di sensibilizzazione sulla malattia oncologica. “Occorrono cambiamenti culturali per poter fare scelte di vita più consapevoli”

In breve: Il dott. Amoretti ha inoltre ricordato il progetto in corso che porterà a cambiare il futuro della sanità territoriale, che diventerà “Casa della Comunità” anziché Palasalute

Grande soddisfazione da parte degli organizzatori per l’evento di sensibilizzazione all’Auto Mutuo Aiuto che si è svolto nella sala consigliare di piazza Dante n. 4 nella mattinata di sabato scorso, 30 aprile, denominato “IL DOLORE, QUEL MISTERO CHE DOMANDA SENSO. L’esperienza della malattia oncologica”.

All’incontro hanno partecipato sia persone collegate da remoto che persone fisicamente presenti in sala e il valore in particolare di questa ripartenza anche in presenza è stato sottolineato sia dall’assessore ai Servizi e Politiche Sociali del Comune di Imperia, dott. LUCA VOLPE, sia dal Direttore del Distretto Sanitario di Imperia, dott. CARLO AMORETTI, entrambi presenti in sala.

L’assessore ha lodato l’iniziativa per aver offerto un duplice contributo al contesto sociale che stiamo vivendo: rialzare l’attenzione su patologie importanti che la pandemia ha fatto passare in secondo piano e ricordare ai cittadini l’eventualità di potersi avvalere del sostegno di un gruppo A.M.A. per affrontare meglio le difficoltà interiori legate alla malattia attraverso la condivisione con altri che condividono analoghe problematiche.

Il dott. Amoretti ha inoltre ricordato il progetto in corso che porterà a cambiare il futuro della sanità territoriale, che diventerà “Casa della Comunità” anziché Palasalute. Non si tratterà solo di un cambiamento di nome perché dietro ad esso è presente l’intento di passare da un ente che offre servizi ad un sistema della comunità che si interessa della propria salute e questo all’interno di una co-progettazione fra enti territoriali sanitari ed enti del Terzo Settore.

Così ha concluso i suoi saluti il dott. Amoretti: Io immagino un futuro dove eventi come quello di oggi saranno progettati insieme perché questo sarà il centro della comunità, quindi grazie intanto a voi che siete su questo percorso già da tempo”.

E’ poi seguito l’intervento di MARIA MENSITIERI, Presidente di A.M.A.Li (Auto Mutuo Aiuto Liguria) OdV che ha fatto una breve panoramica su cosa sia l’A.M.A. e su quali caratteristiche si fondi l’esperienza di un gruppo paritario di persone che condividono e si confrontano su una particolare evento traumatico della vita (in particolare malattie oncologiche, ma anche lutti, separazioni, disturbi depressivi, conflitti genitoriali, violenza di genere).

Per quanto riguarda l’ambito oncologico, si è ricordato che a Imperia e Savona sono è attivi gruppi dedicati, denominati rispettivamente “Vivere più di prima” e “Cominciare una nuova vita” (per questi e altri gruppi consultare il sito www.automutuoaiiuto-liguira.it)

Si è poi entrati nel vivo del tema della giornata con il magistrale intervento della D.ssa MARINA SOZZI, filosofa, tanatologa, scrittrice ed esperta di etica del fine vita, che ha offerto moltissimi spunti riflessivi orientati a sostenere le persone nella scelta di rimanere i “registi” della propria vita anche durante la malattia. Partendo da uno sguardo culturale riguardante il modo in cui il cancro è percepito socialmente e quale ricadute questa visione sociale possa aver su chi è malato, si è parlato della necessità di ampliare la formazione dei medici per migliorare il rapporto coi pazienti, della necessità di saper adattare l’applicazione dei protocolli alla persona che si ha di fronte imparando a valutare anche il suo sistema di valori e priorità, della necessità di evitare il processo di spersonalizzazione delle cure, che porta ad una loro minor efficacia e ad una maggior complessità nella gestione dei loro limiti.

Nell’intervento successivo, sviluppato dalla psicologa/psicoterapeuta imperiese D.ssa ANNA GOTTARDI e co-fondatrice dell’”Accademia del Tempo” , si è riflettuto su come la diagnosi di una malattia oncologica suddivida la vita della persone in un “prima” e un “dopo”, facendo attribuire un significato diverso alla propria storia personale e cambiando la percezione del tempo che si pensa di avere ancora a disposizione. Si è parlato di quanto sia fondamentale sentirsi sostenuti e “presi in carico” globalmente in quanto persone oltre che malati, ma si è parlato anche del carico emotivo degli operatori sanitari, che spesso si trovano impreparati a gestirlo, anche a causa di carenze formative.

Occorrono cambiamenti culturali che portino le persone ad entrare maggiormente in contatto con se stesse, anche in assenza di malattia e possibilmente in giovane età, per poter fare scelte di vita più consapevoli utili a vivere al meglio il proprio tempo e di conseguenza un futuro più appagante. Al raggiungimento di questi obiettivi è orientata l’azione dell’Accademia del tempo di Imperia, che si rivolge quindi ai ragazzi a partire dalle Scuole Medie .

Molto interessanti e stimolanti sono stati gli interventi del pubblico che hanno toccato il grande tema della dimensione spirituale, la quale, non necessariamente legata ad un’eventuale percorso religioso, tende ad emergere potentemente in chi attraversa un momento critico della vita e dovrebbe trovare persone capaci di muoversi in questi ambiti, insieme a quello di saper superare la difficoltà di parlare anche di morte, indipendentemente dalla propria personale mentalità.

Come ha ben sottolineato una degli intervenuti nel dibattito finale, la d.ssa Zarcone di Imperia: “Qualcuno vede nella propria professione una missione, altri no, ma tutti dobbiamo saper entrare in relazione con il malato, aldilà delle proprie scelte personali. Noi abbiamo a che fare con la persona malata, non solo con la malattia, è una grande differenza. Occorre insistere nel portare innovazione nella medicina preparando professionisti esperti nella comunicazione, soprattutto in presenza di cattive notizie, che è invece un aspetto finora trascurato nelle Università. Ma senza una buona comunicazione coi pazienti non si potrà arrivare a quell’alleanza terapeutica che consente di potersi prendere davvero cura di loro”.

La mattinata si è poi conclusa con la testimonianza scritta di un partecipante al gruppo A.M.A. di Savona che ha sottolineato quanto il cancro non sia solo una malattia del corpo ma anche della mente, dove si insinuano pensieri diversi da prima ed emergono paure. Trovare nel gruppo persone che provano le stesse cose, fa sentire capiti, fa sentire più forti nel portare i propri pesi e si aiuta altri a sentirsi così, è liberatorio.

Per la buona riuscita dell’evento“, conclude Simona Bottino, Presidente S.I.A.M.A. OdV “si ringraziano, oltre le incantevoli relatrici intervenute, il CSV-POLIS per il supporto ricevuto, l’Assessorato ai Servizi e Politiche Sociali del Comune di Imperia che ha concesso il partenariato e in particolare l’Ass. Volpe per la sensibilità dimostrata ancora una volta verso l’operato di S.I.A.M.A. OdV, l’ASL 1 Imperiese che ha patrocinato l’evento e il dott. Amoretti per la sua significativa presenza all’incontro. Un grazie particolare all’amico Sergio Parodi per il prezioso supporto tecnico”.

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