“Egregio Sig. Sindaco, Le scrivo per tentare ancora di farLa ragionare su un tragico evento, non improvviso ma da Lei pensato e voluto, che sta irrimediabilmente deformando una zona tanto amata della nostra Città. Almeno ragionare, visto che ormai di concreto per evitare questo scempio c’è più ben poco da fare”.
Interviene così, in una lettera inviata al sindaco di Diano Marina Cristiano Za Garibaldi, il consigliere di opposizione Francesco Parrella (Diano Domani) , in merito alla montagna di ghiaia, apparsa ormai da alcuni mesi, sulle spiagge di Borgo Paradiso.
Ghiaia sulle spiagge di Borgo Paradiso: il consigliere Parrella (Diano Domani) scrive al sindaco Za Garibaldi
“Borgo Paradiso è un pezzo di storia di ciascun dianese, e soltanto grazie alla resilienza infinita dei nostri concittadini la questione non è esplosa in prese di posizione ancora più accese da parte di chi ha, nell’arco dei mesi, assistito ad una deturpazione man mano crescente di un borgo che di paradisiaco purtroppo ha ancora ben poco, e tra poco non avrà proprio più nulla.
Non che avremmo preferito il contrario, ci mancherebbe, noi preferiamo sempre che le cose vengano dibattute e decise nelle sedi competenti e con le modalità previste dal confronto democratico, ma riteniamo anche che per chi riveste incarichi pubblici non è accettabile la sordità rispetto a quanto, residenti e turisti, operatori commerciali e semplici visitatori, lamentano da tempo, e senza le strumentalizzazioni che Lei immagina ogni volta che qualcuno la pensa diversamente.
Le risorse ricevute dal Dipartimento di Protezione Civile, per il tramite della Regione Liguria, sono state spese interamente (5 milioni di soldi pubblici, quindi nostri, di tutti noi) nella zona a levante della nostra città, proprio a Borgo Paradiso.
Perché? Tutti gli altri comuni beneficiari di finanziamenti analoghi hanno considerato l’intero fronte mare cittadino, noi no.
Nella stessa zona erano stati spesi centinaia di migliaia di euro l’anno prima dell’inizio di questi lavori per il rafforzamento ed il consolidamento della diga, ora completamente rimossa. Li avete buttati a mare, quindi. Letteralmente.
La ghiaia utilizzata, in quantità enorme, grossa, grezza, scura, proviene dall’entroterra di Albenga (le cave di Zuccarello), dalla Valbormida e addirittura dall’Alessandrino e non ha quindi niente a che fare con la sabbia fine e marina che ha da sempre contraddistinto la nostra costa.
E soltanto la nostra costa, perché solo pochissime località del ponente ligure possono vantare, storicamente, questa fortuna. A proposito, siccome una parte di questa ghiaia è stata giudicata non conforme per un’enorme quantità di Nichel contenuto al proprio interno perché non ne ha dato pubblica informazione?
Perché non ha mai coinvolto nelle sue scellerate scelte i cittadini residenti, gli operatori turistici e balneari della zona? (salvo forse qualcuno compiacente a prescindere). Lo sa che alcuni albergatori, cittadini che abitano in adiacenza a quelle (ex) spiagge e concessionari balneari non sapevano nulla del progetto fino al giorno dell’inizio dei lavori? Male, avrebbe dovuto saperlo. Ed anzi non avrebbe dovuto consentire che ciò accadesse.
L’ecosistema è completamente compromesso, l’accesso in mare sarà impossibile, visto il dislivello creato dalla montagna di ghiaia riversata, soprattutto per il target di persone che ha da sempre frequentato quella zona (anziani, mamme e bambini).
Gli isolotti sommersi non potranno, oggettivamente e senza necessità di consultare nessun Ingegnere (e soprattutto quelli che questo intervento lo hanno progettato o diretto), impedire l’arrivo delle mareggiate direttamente a riva, come peraltro già accaduto la scorsa stagione nella zona interessata al Lotto 1.
Gli stabilimenti balneari presenti in quella zona non potranno, automaticamente, ampliare le loro occupazioni con lettini, sdraio ed ombrelloni (avrà mica riferito loro il contrario?) visto che le concessioni demaniali (peraltro in discussione da tempo e probabilmente soggette a gara europea dall’anno prossimo) contengono all’interno le metrature dell’area occupabile ed il numero delle installazioni sulle quali calcolare il canone.
Ma soprattutto, questa suggestiva zona di borgo Paradiso, con le sue calette, le dighe adatte alle camminate degli anziani ed ai giochi dei bambini, i chioschetti dei bar e ristoranti a bordo mare, non è assolutamente, dal punto di vista urbanistico, adatta a ricevere una quantità di utenza pari a quella che potenzialmente, anche se il lavoro fosse stato fatto bene e le spiagge fossero state davvero ampliate con la nostra fine sabbia marina, potrebbe frequentare quella zona di arenile: non esiste una passeggiata, non esistono parcheggi, le spiagge sono accessibili da quattro stradine a doppio senso di circolazione e senza marciapiedi e da un paio di vicoletti pedonali.
E’ un po’ come costruire uno stadio in un centro storico, un’assurdità.
E la spiaggia per i cani, necessaria per una località turistica ma da voi mai considerata, e per la quale vi è dovuta arrivare un’intimazione giudiziaria a trovarla, sistemata per 30 metri lineari in mezzo a due stabilimenti e dichiarata aperta dal 1 maggio quando il cantiere all’interno del quale è stata pensata, durerà ancora diverse settimane. Se va bene.
Ragioni Sindaco, soprattutto perché la legislatura è lunga ancora 4 anni e di danni, purtroppo, potrebbe farne anche altri. E soprattutto provi a rispettare i cittadini, anche quelli che non l’hanno votata non fosse altro per il fatto che sono nettamente di più di quelli che le hanno permesso di occupare quella poltrona. E purtroppo anche di rovinare per sempre Borgo Paradiso”.