Una condanna e due assoluzioni. Questa la sentenza pronunciata, questa mattina in Tribunale a Imperia, dalla giudice monocratica Francesca Minieri (PM Veronica Meglio), nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati Giovanni Di Natale, 53 anni, Salvatore Accomando, 60 anni, e Daniela Di Maria, 51 anni, difesi dagli avvocati Luigi Patrone, Anno Bruno e Elena Pezzetta, del foro di Imperia, con l’accusa di truffa e sostituzione di persona ai danni di un’intera famiglia.
Nel dettaglio, l’unica condanna, di 2 anni e 3 mesi di reclusione, è per Giovanni Di Natale, che dovrà anche risarcire i danni alla famiglia, con una provvisionale di 191 mila euro.
Assolti, invece, per “non aver commesso il fatto”, Salvatore Accomando e Daniela Di Maria.
Imperia: truffa e sostituzione di persona, una condanna in Tribunale
I tre imputati (gli indagati erano quattro, ma uno nel frattempo è deceduto) erano finiti a processo con l’accusa di aver indotto in errore le vittime, con artifici e raggiri, convincendole della bontà di un’operazione finanziaria: una transazione internazionale con una banca giapponese che avrebbe dovuto garantire lauti guadagni.
Per riuscire a convincere le vittime della serietà dell’operazione, i tre imputati avrebbero anche vestito i panni di un funzionario della Banca d’Italia e di un Tenente Colonnello della Guardia di Finanza. Nomi veri, ma identità falsa, da qui l’accusa ulteriore di sostituzione di persona.
E’ stata la stessa famiglia (rappresentata dall’avvocato Simona Costantini), una volta accortasi della truffa, dal valore di oltre 200 mila euro, a denunciare alle autorità l’accaduto.
Il Pubblico Ministero Meglio, al termine della propria requisitoria, aveva chiesto la condanna a 4 anni e 4 mesi di carcere per Giovanni Di Natale e Salvatore Accomando e un anno di carcere per Daniela Di Maria.
Questa mattina, la giudice Minieri ha pronunciato la sentenza di condanna a 2 anni e 3 mesi di carcere per Giovanni Di Natale e l’assoluzione per gli altri due imputati, Salvatore Accomando e Daniela Di Maria.