“Noi e la Palestina”. Sit-in di protesta questo pomeriggio, sabato 14 maggio, a partire dalle ore 17 ai giardini Luciano Berio (Rotonda della Rabina) a seguito dell’uccisone da parte dell’esercito israeliano della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh.
Imperia: morte della giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, nel pomeriggio sit-in di protesta alla Rabina
“L’hanno ammazzata di proposito, un colpo sparato da un cecchino appostato per uccidere, un colpo in faccia perchè portava il giubbotto antiproiettile e il casco. La scritta PRESS, stampa, non l’ha protetta, anzi proprio a lei miravano gli stessi assassini sionisti che ogni giorno in Palestina occupata uccidono, mutilano, demoliscono le case, sradicano gli alberi, arrestano chi osa opporsi alla loro protervia.
E’ morta così Shireen Abu Akleh, nostra sorella, anche se era cristiana, perché tutti i palestinesi perseguitati sono nostri fratelli.
In queste ultime settimane, approfittando della distrazione di massa dovuta alla guerra in Ucraina, la violenza sionista si è scatenata più volte in tutta la Palestina occupata e in particolare su Masjid Al Aqsa, uno dei luoghi più cari a tutti i musulmani del mondo e sui palestinesi che ne sono i guardiani.
Mercoledì 11 maggio , l’esercito israeliano ha attaccato il campo profughi di Jenin, alla ricerca di resistenti implicati, a suo dire, in azioni di guerriglia. Shireen Abu Akleh stava coprendo giornalisticamente l’incursione per conto di Al Jazeera l’emittente qatairota per la quale lavorava da anni.
La notizia del martirio di Shireen ha scosso l’opinione pubblica molto di più che le quotidiane uccisioni che avvengono in Palestina che spesso non fanno notizia ma fanno dolore e straziano intere famiglie, villaggi, quartieri.
Vogliamo testimoniare la nostra solidarietà e la nostra vicinanza alle famiglie di tutte le vittime di questo conflitto che dura ormai da 74 anni e ragionare insieme su quale il nostro compito di credenti, di uomini e donne che hanno a cuore la giustizia, quale siano le azioni solidali che possiamo e dobbiamo realizzare, in assenza della quali la nostra solidarietà sarà solo una parola vuota”.
Comunità Islamica d’Imperia