“Quello che è successo è una tragedia enorme, ma non richiama l’attenzione dei media. Se la stessa cosa fosse successa in Ucraina avrebbe sconvolto il mondo”. Queste le parole di Roberto Hamza Piccardo, esponente di spicco della comunità Musulmana imperiese, durante il sit-in di protesta organizzato questo pomeriggio, ai giardini della Rabina, a seguito dell’uccisone della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, mentre svolgeva il suo lavoro, durante un’operazione dell’esercito israeliano nella Cisgiordania settentrionale.
Imperia: morte della giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, parla Roberto Hamza Piccardo
“Ci rendiamo conto che siamo troppo reattivi e poco attivi. Ci muoviamo dopo che sono successe cose terribile. Questa è un altro passo avanti nella tragedia che avviene contro il popolo palestinese. Vorremo cominciare a costituire da questo sit-in un comitato permanente che operi durante l’anno su due direttive: la controinformazione e la solidarietà al popolo palestinese.
La gente reagisce in base al tipo di sollecitazione che viene data dai media. Si ignora un fatto come questo che è di una tragedia enorme. Se fosse successo che un giornalista ucraino fosse stato attaccato dai russi la notizia avrebbe sconvolto il mondo. Invece non è successo niente, soltanto certi media lo hanno riportato, non ci saranno talk show su questo, non ci saranno movimenti politici che chiederanno che Israele risponda a questa aggressione e questa è la ragione per cui dovremmo operare in questa maniera: essendo più attivi e meno reattivi”.