25 Dicembre 2024 05:20

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Imperia: ex infermiere morì in un incidente stradale, a processo 52enne

In breve: Questa mattina, in aula, il Pubblico Ministero Maria Paola Marrali ha chiesto al giudice una perizia dibattimentale per ricostruire l'esatta dinamica del fatti.

È accusato di omicidio stradale per la morte dell’ex infermiere Dino Bottallo, avvenuta il 18 ottobre 2018, in corso Genova, a Ventimiglia, in un tragico incidente. Per questo è finito a processo, davanti al giudice monocratico Eleonora Billeri, G.V., 52 anni, difeso dagli avvocati Giancarlo Giordano e Marco Andracco del foro di Imperia.

Incidente mortale: a processo 52enne

Secondo l’accusa, il 52enne “per negligenza, imprudenza, imperizia, in violazione delle norme in materia di circolazione stradale […] non prestando la dovuta attenzione alla guida, nonché omettendo di circolare in prossimità del margine destro della carreggiata e di agevolare la manovra di sorpasso posta in essere da Dino Bottallo, ne cagionava il decesso per ‘shock emorragico da rottura di cuore con gravi lesioni traumatico-fratturative osteoviscerali multiple secondarie ad incidente stradale’“.

In particolare, secondo l’accusa, l’imputato, alla guida di una Suzuki Swift, avrebbe occupato la parte sinistra della corsia così entrando in contatto laterale con il ciclomotore condotto da Dino Bottallo che stava effettuando manovra di sorpasso , così provocandone la deviazione della traiettoria verso sinistra e la conseguente invasione della corsia di marcia opposta, ove il conducente veniva investito dall’autovettura Opel Astra che ne provocava il decesso immediato per le gravi lesioni”.

Una tragedia causata anche, precisa il Pubblico Ministero, dalla azione imprudente della persona offesa che intraprendeva la manovra di sorpasso in presenza di traffico intenso che non consentiva di mantenere rispetto al veicolo sorpassato un’adeguata distanza laterale di sicurezza”.

Questa mattina, in aula, il Pubblico Ministero Maria Paola Marrali ha chiesto al giudice una perizia dibattimentale per ricostruire l’esatta dinamica del fatti. Il consulente del Pubblico Ministero, infatti, aveva concluso la propria relazione sostenendo l’impossibilità di accertare se la condotta alla guida dell’imputato potesse avere o meno causato l’incidente e il successivo decesso della vittima. Per questo motivo i legali della difesa si sono opposti alla richiesta del Pm. Il giudice si è riservato. La decisione è attesa per la prossima udienza, fissata per il 25 maggio.

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