Assolto per “non aver commesso il fatto”. Questa la sentenza pronunciata oggi, in Tribunale a Imperia, dalla giudice monocratica Marta Maria Bossi, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati un coltivatore di 33anni (difeso dall’avvocato Sandro Lombardi del Foro di Imperia) accusato di aver causato un incendio boschivo.
Imperia: incendio boschivo, coltivatore assolto
I fatti contestati risalgono all’agosto del 2016. Il 33enne era finito a processo perchè, secondo l’accusa, bruciando residui vegetali derivanti dalla potatura degli olivi e dallo sfalcio di erbe secche su un terreno gestito in affitto come olivicoltore, avrebbe perso il controllo del fuoco e causato un incendio nel terreno boschivo circostante, di proprietà di 5 persone, per una superficie di 6.500 mq.
Il PM Antonella Politi aveva chiesto la condanna a 10 mesi di carcere.
Secondo la linea difensiva, però, il terreno in questione era privo di recinzione e c’era libero accesso. Come usanza in Liguria il coltivatore aveva bruciato i cosiddetti “brotti” e, una volta sfuggita di mano la situazione, era stato lui stesso a chiamare i Vigili del Fuoco. Non sussisteva, inoltre, nessuna prova della presenza dell’imputato sul luogo dei fatti, come testimonianze o filmati della videosorveglianza, ad eccezione delle dichiarazioni dello stesso 33enne, di fatto non utilizzabili perché rilasciate agli inquirenti quando non era ancora sottoposto a indagini. L’avvocato Lombardi aveva quindi chiesto l’assoluzione.
Una richiesta accolta dalla giudice Marta Maria Bossi che ha assolto il 33enne per“non aver commesso il fatto”.