L’ingresso di un socio privato all’interno della società consortile Rivieracqua, attualmente completamente pubblica, è ormai questione solo di tempo. La conferma è arrivata all’Assemblea dei sindaci dal Commissario dell’Ambito idrico imperiese e andorese Gaia Checcucci.
Come del resto già approvato dai sindaci nel dicembre dello scorso anno, il socio privato dovrà essere individuato attraverso una bando di gara europeo ed è ormai l’ultima speranza per salvare la società, stretta fra debiti e pesantissimi aumenti dei costi dell’energia.
Il privato potrebbe avere il 58% delle quote e il bando dovrebbe essere pronto entro giugno
Stando a quanto anticipato dalla Checcucci, il socio privato avrà una quota intorno al 48% e gli sarà richiesto un investimento intorno ai 38 milioni di euro. Una cifra pesantemente lievitata rispetto ai 25 milioni indicati in precedenza. Un aumento dovuto al fatto che la recente impennata dei costi per la fornitura di energia elettrica ha ulteriormente aggravato la situazione finanziaria di Rivieracqua. La percentuale potrebbe scendere se i Comuni decidessero di convertire i crediti che vantano con Rivieracqua in quote.
Circa un mese fa, lo stesso presidente di Rivieracqua Gian Alberto Mangiante, al termine di un incontro con il Cda, aveva chiaramente parlato di maggiori costi stimabili intorno al milione di euro al mese.
Nonostante alcuni sindaci, come quello di Terzorio, Valerio Ferrari, preferissero tentare la via di una ricapitalizzazione da parte dei Comuni, magari diluita nel tempo, dal punto di vista pratico sembra ormai che quella del socio privato sia rimasta l’unica strada concretamente percorribile per tenere in piedi il Piano concordatario di fronte al Tribunale di Imperia e salvare la società dal fallimento.
Entro breve ci sarà un nuovo incontro fra Gaia Checcucci e i sindaci, per arrivare alla definizione del bando di gara per il socio privato entro il mese di giugno.