“Un centro provvisorio di identificazione e smistamento per l’emergenza migranti a Ventimiglia, mentre si lavora al definitivo in zona Rio Sorba, Mortola”. Questo l’annuncio al termine del summit a tema immigrazione all’estremo ponente ligure che si è svolto questa mattina in Prefettura a Imperia, con la partecipazione del nuovo il Capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Francesca Ferrandino, subentrato al Prefetto Michele Di Bari.
Presenti il Prefetto di Imperia Armando Nanei, il Prefetto di Genova Renato Franceschelli, il Questore di Imperia Felice Peritore, il Presidente della Provincia Claudio Scajola, l‘assessore della Regione Liguria Marco Scajola e il Sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino.
Una possibile collocazione del centro provvisorio potrebbe essere il Parco Roja. Per verificare la fattibilità, giovedì 26 maggio il Prefetto Nanei e il Sindaco Scullino effettueranno un sopralluogo.
Armando Nanei, Prefetto di Imperia
“Abbiamo fatto una riunione che riteniamo proficua per vedere la realizzazione di un centro a Ventimiglia, che riguarda i migranti.
Ci sono le condizioni per lavorare bene. Con il sindaco Scullino studieremo la situazione sul posto, prima per una soluzione provvisoria e successivamente per una soluzione più stabile nel tempo. Ci sono le premesse per fare qualcosa di buono, produttivo ed efficace, anche per rispondere alle richieste dei cittadini, di cui parliamo sempre con il sindaco, a tutela anche della percezione di sicurezza della città di Ventimiglia, che è interessata dal fenomeno migratorio.
Il prefetto Ferrandino è venuto a portare il definitivo contributo del Dipartimento delle Libertà Civili e Immigrazione per rendere effettivo tutto il lavoro che stiamo facendo”.
Per la soluzione provvisoria è tramontata l’ipotesi Mortola?
“Assolutamente non è tramontata, ci stiamo lavorando. Ma ora serve una soluzione provvisoria in attesa di lavorare sul progetto definitivo”.
Di quante risorse parliamo per questo centro provvisorio?
“Le risorse economiche sono sempre correlate alle tipologie di lavoro da fare. C’è l’esigenza, il dipartimento delle libertà civili provvederà quando lo Stato provvederà alle necessità per realizzare un centro definitivo”.
Che tipo di centro sarà?
“Centri di transito non ce n’è, i centri di accoglienza non sono previsti. Potrebbe essere previsto un centro di identificazione e di smistamento delle persone che arrivano”.
Francesca Ferrandino, capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione
“Oggi abbiamo esaminato la necessità della cittadina di Ventimiglia, per la gestione del fenomeno che non possiamo non considerare. Richiede risposte immediate da un lato e a medio e lungo termine dall’altro.
Come realizzare queste risposte? Prima di tutto la località individuata dal sindaco di Ventimiglia, quale luogo definitivo per realizzare delle strutture capaci di gestire un fenomeno come quello con cui Ventimiglia si sta confrontando da molto tempo, non è assolutamente tramontata, ma è all’ordine del giorno.
Il dipartimento dell’immigrazione, unitamente al sindaco di Ventimiglia, al Prefetto Nanei, alla Regione e alla Provincia, sta lavorando e ha definito una roadmap finalizzata a definire tutte le procedure che sono necessarie, anche dal punto di vista finanziario, un progetto che è stato valutato favorevolmente.
C’è bisogno di una soluzione provvisoria, la questione è davanti agli occhi di tutti. Ed è per questo motivo che è stata valutata in forma concreta anche una soluzione provvisoria capace di gestire la problematica, nelle forme indicate dai contratti.
La soluzione provvisoria provvederà queste risorse. Per la soluzione definitiva, si sta valutando step by step anche dal punto di vista finanziario”.
Vi siete dati dei tempi?
“Certamente, tempi immediati. Già questa settimana il Prefetto Nanei svolgerà un lavoro importantissimo con il sindaco e il Questore per la realizzazione della struttura provvisoria.
Nel contempo, lavoreremo tutti insieme per poter definire la progettualità relativa alla situazione definitiva”.
La struttura provvisoria dove sarà collocata?
“Penso che sarà collocata in un’area che ha già avuto l’esperienza, attraverso l’accoglienza di queste persone. Verrà gestito e realizzato a cura del Ministero dell’Interno, attraverso la Prefettura di Imperia.
Potrebbe essere anche al Parco Roja. Non c’è assolutamente la necessità di nascondere tutto.
Con il sindaco abbiamo visto anche altre soluzioni, adesso vedremo un attimo. C’è grande disponibilità a risolvere il problema in tempi brevi. In settimana faranno dei sopralluoghi e vedremo di individuare l’area che potrebbe essere idonea per questa soluzione provvisoria, in attesa di definire la soluzione definitiva”.
Non sarà affidata alla Caritas o ad associazioni no profit, ma a cura del Ministero?
“Piena gestione del Ministero significa che saranno svolte delle manifestazioni di interesse. Verrà fatto un bando sei gara e chi vince si assumerà la gestione”.
Gaetano Scullino, Sindaco di Ventimiglia
“Ci eravamo lasciati a ottobre con l’allora Prefetto Michele di Bari che ci aveva garantito, da parte del Ministero dell’Interno, l’impegno a risolvere il problema della permanenza dell’immigrazione in città, che, nei periodi di dicembre, gennaio, febbraio, ha visto punte arrivate a 400/500 persone. Oggi siamo a circa 300/350. È sotto gli occhi di tutti che il problema esiste, se ne sono resi conti anche il Ministero dell’Interno, il prefetto di Imperia, il questore di Imperia. Qualcosa deve essere fatto. A suo tempo avevamo individuato l’area di Rio Sorba a Mortola, dove tutta l’amministrazione era d’accordo di istituire un centro di identificazione di 80/100 persona per una permanenza di massimo una settimana. Purtroppo i tempi si sono dilatati e oggi finalmente siamo arrivati a conoscere il nuovo responsabile del dipartimento che ci ha assicurato il suo impegno e l’impegno del Ministero.
Cosa abbiamo detto oggi? Il punto indicato dall’amministrazione rimane Mortola. Considerato che c’è bisogno di fare dei lavori di messa in sicurezza e le opere di urbanizzazione, i tempi si dilatano. Il problema però rimane a Ventimiglia. Stiamo cercando di individuare una provvisorietà, ancora non definita. In questi giorni gireremo per la città di Ventimiglia per vedere i metri quadri di terreno che servono.
L’impegno che tutti i respingimenti vengano fatti fuori Ventimiglia e fuori Regione. Ho chiesto rassicurazioni sui trasporti, che per noi sono essenziali. Le persone che arrivano in transito o in cammino alla stazione ferroviaria devono essere presi con i mezzi e portati al centro provvisorio. Il centro definitivo rimane alla Mortola, per quanto riguarda il centro provvisorio andremo a verificare se c’è questa possibilità e dove.
Chiediamo che per i respingimenti che si prenda nuovamente in considerazione che le persone che vengono respinte dalla Francia vengano portate nei centri adatti.
Per quanto riguarda le persone che arrivano alla stazione di Ventimiglia mi è stato assicurato che ci sarà il servizio di trasporto fino al centro. Per quanto riguarda i respingimenti sembra che ci siano problemi legislativi ma li affronteranno. Io lo chiedo continuamente perchè il servizio che abbiamo fatto allora era perfetto. Ventimiglia non può pagare da sola questo prezzo altissimo.
Ho chiesto che l’accordo del Viminale comprenda il problema dell’immigrazione. Le persone che arrivano a Ventimiglia, il 90% irregolare, vogliono attraversare il territorio francese ma non fermarsi in Francia. Dobbiamo lavorarci, il prefetto è molto attento alla questione, anche il questore ci dà una grande una mano.
Non bisogna abbassare la guardia perchè la città questa percezione di insicurezza non può accertarla.
I tempi? Bisogna trovare il posto. La stazione assolutamente no. Il parco Roja è molto grande, vedremo cosa potremo fare. Giovedì faremo un sopralluogo con il Prefetto a Ventimiglia. Informerà la maggioranza.
Bisogna risolvere il problema prima dell’estate, perchè i numeri stanno aumentando. Abbiamo chiesto il controllo dei treni, ma non è semplice fermare le persone in cammino. Purtroppo è successo che qualcuno perde la vita sull’autostrada. Bisogna governare il problema”.