24 Novembre 2024 14:01

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24 Novembre 2024 14:01

LE CIFRE DELLA “GO IMPERIA” PER LA GESTIONE DEL PORTO. ABBO:”LA GO CALTAGIRONE SRL AVREBBE DATO AL COMUNE 100 MILIONI DI EURO”

In breve: Costantini: "La situazione che ci sono trovati davanti è un'offesa fatta agli imperiesi, il risultato delle tante gestioni o non gestioni."

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Imperia – Go Imperia dà i numeri. In verità a snocciolare i numeri previsti della gestione provvisoria del porto turistico di Imperia da parte della neo costituita società in house del comune amministrata Vincenzo Costantini è stato l’assessore al bilancio del Comune di Imperia Guido Abbo. Numeri stimati al ribasso che si riferiscono ad una previsione annuale, quella del 2015, sui quali ci sarebbero delle buone possibilità di incrementare alcune voci relative al fatturato. Un piano quello studiato e scritto da Abbo e da altri professionisti che conta sulla collaborazione ma sopratutto sul pagamento dei canoni di affitto dei titolari dei posti barca (i 427 sfortunati acquirenti di Acquamare li ha definiti Abbo) dai quali si ritiene di poter incassare in un anno 1,9 milioni di euro sui 6,6 milioni di fatturato. 

“Abbiamo acquisito in affitto il bacino di porto maurizio sino al 31.12.2015- spiega il sindaco Carlo Capacci – la società ha redatto analisi economica finanziaria per la gestione provvisoria. Lo scopo è fare un po’ di chiarezza e rendere pubblici alcuni numeri. Noi abbiamo fatto il nostro dovere di essere prudenti. Si tratta di una società in house del comune e in caso di insolvenza i cittadini imperiesi sono chiamati a risponderne. Nonostante ciò risulta chiaro che la gestione avrà degli utili maggiori da quelli stimati. Da quando il porto è stato preso in gestione si è già instaurato un clima di fiducia diverso e mi sento di potermi sbilanciare dicendo che il fatturato sarà maggiore. Gli utili andranno al comune, visto che ormai i soldi non arrivano più dall’Europa, da Roma o dalla Regione. Abbiamo creato un polmone economico che avrà una ricaduta nella città negli anni successivi”.

“Secondo i dati della Porto di Imperia spa – ha detto l’assessore Abbo – l’utile teorico del 2013 è di 400 mila. Partendo da quel dato abbiamo da un lato cautela nella rappresentazione dei ricavi in riferimento ai proprietari di posti barca che hanno colto molto bene il senso del nostro progetto e hanno forti speranze che il progetto vada in porto e dall’altro le manutenzioni straordinarie che sono in capo alla Go Imperia. In affitti di azienda non ha senso che si accolli questo tipo di manutenzioni ma questo è un affitto che vuole trasformarsi in un acquisto. 

Abbiamo stimato circa 300 mila euro per le opere definite come urgenti già da 4 anni. Si tratta di opere che servono a far funzionare il porto: la fognatura del molo la cui stima si aggira attorno ai 250 mila euro e opere sui pontili (68 mila euro) al fine di ripristinare 90 posti barca. Gli altri 4,7 milioni ( oltre al 1,9 milioni dei titolari dei canoni dei titolari dei posti barca) si costituiscono in: 1,7 milioni in rimborsi spese di acqua ed elettricità e 3 milioni sono ormeggi temporanei, stanziali, transiti e servizi diversi come i canoni di ormeggi della nautica sociale. In un’ipotesi cautelativa crediamo che la società possa fatturare 5 milioni di euro. 761 mila euro li abbiamo stimati per le spese di manutenzione. L’utile stimato è di 221 mila euro che diventa 90 mila euro al netto delle imposte. Il personale e l’affitto di azienda è stato conteggiato. Le utenze sono ammontano a 180 mila euro. La concessione demaniale ammonta a 1 milione di euro. Se ci fosse stata una “Go Caltagirone srl” avrebbe distribuito 100 milioni di utile al Comune ma non è andata così. Tra qualche anno, la Go Imperia sarà in grado di dare al comune due o tre milioni”.

“Mi sono reso conto – afferma l’amministratore unico della Go Imperia Vincenzo Costantini –  di trovarmi di fronte a una realtà con grossi limiti costruttivi con i quali bisognerà fare i conti e metterci mano. Le spese possono rientrare nei limiti della stima fatta dall’assessore, dovrò fare dei tagli assicurando i servizi necessari. Ho incontrato molte persone che rappresentano il 50% degli investimenti fatti sul porto. Loro sono nelle condizioni di non potere trattare, l’unica loro salvezza è quella di sposare progetto di salvataggio del porto. Ci sarà un’inversione di tendenza per riportare all’operatività 67 posti barca non agibili. Posti barca che rappresentano introiti che non entrano. 

Ho parlato a lungo con il personale che è un po’ disorientato perché ha cambiato direzione molte volte e queste non sono state univoche negli intenti. Anche loro credono nel progetto, questa è una nave scampata al naufragio. Sono sereno perché i conti sono stati fatti bene e condivisi a lungo. La direzione dell’operazione è illuminata e tra un po’ di tempo potremo vedere i primi risultati. La situazione che ci sono trovati davanti è un’offesa fatta agli imperiesi, il risultato delle tante gestioni o non gestioni. 

Gli operatori dei cantieri mi stanno dando suggerimenti e ho preso impegno con loro per offrire una serie di servizi. Il rimessaggio barche deve essere incrementato, ora è fatto in modo millesimale. Ci sono 1300 posti barca che hanno bisogno di una serie di servizi, lo spazio c’è”. 

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