Si sarebbe fatto consegnare 172.600 euro e un immobile dalla compagna affetta da disturbi della personalità. Con questa accusa un 49enne, difeso dall’avvocato Luca Ritzu del Foro di Imperia, è finito a processo in Tribunale a Imperia (Pm Paola Marrali), dinnanzi alla giudice monocratica Eleonora Billeri, con l’accusa di circonvenzione di incapace.
Dopo la prima udienza, durante la quale è stata sentita la persona offesa, nella mattina di oggi due psichiatri, il professor Rocca e il dottor Lagazzi, hanno prodotto al giudice le consulenze psichiatriche. Il primo, consulente del Pubblico Ministero ha sostenuto la sussistenza di elementi per affermare che la vittima fosse circonvenibile e il secondo, consulente della difesa, ha affermato invece che i metodi utilizzati non sono sufficienti per arrivare a tale conclusione.
Considerato che all’epoca non furono eseguiti i test per stabilire lo stato psichiatrico della persona offesa, entrambi i professionisti sono convenuti sul fatto che non avrebbe la stessa valenza svolgere adesso gli esami, viste le possibili mutazioni delle condizioni della vittima.
Imperia: a processo per circonvenzione di incapace
Secondo l’accusa, il 49enne avrebbe abusato dello stato di infermità di una 44enne, affetta da disturbi di personalità. Il 49enne, in particolare, avrebbe messo in atto condotte manipolatorie nell’ambito della relazione sentimentale tra i due, provocando nella vittima una condizione di dipendenza affettiva e inducendola a consegnargli, tra il 2013 e il 2016 (fatti accertati nel 2018), un totale di 172.600 euro e a donargli un immobile.
Nel dettaglio, 56 mila euro sarebbero serviti al 49enne per intraprendere un’attività commerciale, 112 mila euro per l’acquisto di un immobile e altri 4.600 euro per le spese notarili.
Il processo è stato rinviato al 22 giugno per l’audizione del Maresciallo della Guardia di Finanza che ha effettuato gli accertamenti all’epoca dei fatti e di altri 10 testimoni (5 della difesa e 5 della parte civile).