“Tutti a guardare all’insù per non vedere le porcherie quaggiù”. Così recitava uno dei cartelli che Gian Piero Buscaglia (GRAF-Gruppo Radicali Adele Faccio) portava addosso durante il weekend appena trascorso.
Ieri, poco prima del passaggio delle Frecce Tricolori, Buscaglia è stato bloccato dalle forze dell’ordine per accertamenti nei pressi del Molo di Porto Maurizio.
Imperia, Buscaglia: “Io, bloccato dalle forze dell’ordine mentre protestavo durante le frecce tricolore”
Nelle giornate di sabato 4 giugno domenica 5 giugno, Buscaglia ha allestito una postazione in via San Giovanni di Oneglia sul tema dei Referendum del prossimo 12 giugno con l’obiettivo, come spiegato da lui stesso, “di informare e soprattutto per far riflettere sul fatto che occorre andare a votare per rispetto dello strumento referendario e della democrazia, indipendentemente dal votare sì o no”.
Contestualmente, Buscaglia ha girato per la città come “uomo sandwich”, esponendo sue cartelli che recitavano da una parte “Non sputate sui referendum, per una giustizia più giusta” e dall’altra “Tutti a guardare all’insù per non vedere le porcherie quaggiù”, finchè, nel pomeriggio di ieri, è stato bloccato dalle forze dell’ordine poco prima dell’esibizione delle Frecce Tricolori.
“Molo di Porto Maurizio, h.16 – racconta Buscaglia – benché la postazione delle autorità, donde arriva la voce microfonata, disti ancora molte centinaia di metri, vari agenti mi impediscono di proseguire nella direzione dove diverse altre persone sono andate. Pretesto: identificazione, consegno subito la carta d’identità, e successiva necessità di ‘accertamenti’, ho lavorato 21anni in polizia, motivo vero: i cartelli che ho al collo.
Nella provincia di Imperia – continua Buscaglia – sono un Mister NO che agisce e subisce dal 1982. Funzionario civile in questura, attivista politico radicale.
Per quanto riguarda il referendum, personalmente, voterò 4 Sì e un No, poiché la Legge Severino la vorrei più severina. Essa non è bastata, infatti a far decadere o sospendere un sindaco condannato per appoggio di favore al latitante Matacena.
A prescindere dal comportamento del co-promotore leghista, che ha persino gettato le firme faticosamente raccolte, preferendo ad esse i consigli regionali di cui dispone, non bisogna sputare sull’istituto referendario e sulla democrazia, proprio ora che è nata la possibilità di raccogliere firme online.
Per quanto riguarda la frase ‘TUTTI A GUARDARE ALL’INSU’ (frecce tricolori) PER NON VEDERE LE PORCHERIE DI QUAGGIU’ (e non da oggi). L’ultima inchiesta della Procura non è altro che uno squarcio attuale nella rete di intrallazzi diffusa che alligna nel Ponente ligure da almeno 40 anni, fin dai tempi dello scandalo mafia-casinò Sanremo. Massoneria, P2, epoca Teardo, ‘ndrangheta, etc. ma sempre senza mai toccare esponenti delle istituzioni e omertà del sindacato e della finta opposizione politica”.