“Da anni mi pongo delle domande, ma tutto quello che vorrei è solo ringraziarti”. Queste le parole commoventi di Maria Elena Lombardo, giovane genovese che ha affidato a ImperiaPost e al web il suo appello per ritrovare la donna che, 25 anni fa, precisamente il 12 dicembre 1997, l’ha messa al mondo all’Ospedale di Imperia.
Maria Elena, infatti, è stata adottata subito dopo la nascita, crescendo amata e coccolata dalla sua famiglia adottiva. Con il passare degli anni, però, le domande sulle sue origini (ha saputo di essere stata adottata già all’asilo) non si sono mai placate e, ultimamente, grazie alla mobilitazione del web, sta riuscendo a unire qualche tassello.
La speranza rimane sempre quella di poter incontrare la sua mamma biologica o, perlomeno, farle arrivare un messaggio pieno di amore e gratitudine.
Imperia: adottata alla nascita, lancia un messaggio alla mamma biologica. La storia di Maria Elena
Ecco cosa ha raccontato Maria Elena a ImperiaPost.
Quando hai saputo di essere stata adottata?
“Ho saputo di essere stata adottata quando ero molto piccola, quindi lo so da sempre. Com’è successo? Quando ero all’asilo le maestre un giorno chiesero di portare in classe delle foto di quando eravamo neonati o di quando eravamo nel pancione. Così le ho chieste alla mia mamma e lei, con delicatezza e dolcezza, mi ha spiegato il motivo per cui non ne aveva. Da quel momento le domande hanno iniziato a farsi strada nella mia testa, ma questo non mi ha impedito di vivere una bellissima infanzia, amata e viziata dalla mia famiglia. Sono cresciuta felice e non riuscirò mai a spiegare ai miei genitori quanto siano importanti per me. Allo stesso tempo, ho anche maturato un senso di abbandono, ho dovuto affrontare percorsi di psicoterapia per affrontare queste sensazioni”.
Negli anni hai provato a cercare la tua mamma biologica?
“Ho sempre posto domande, ma avevo timore a esagerare perchè avevo paura di ferire i sentimenti di mia mamma. In realtà, una volta maggiorenne, mi ha spiegato loro hanno sempre cercato di tutelarmi ma che capiscono e comprendono il mio desiderio nel conoscere di più sulle mie origini.
Purtroppo però non c’è molto che si possa fare ‘burocraticamente’ perchè anche presso il Tribunale dei Minori io risulto figlia di ignoti, quindi non possono aiutarmi a mettermi in contatto con i miei genitori biologici”.
Cosa ti ha spinto a lanciare un appello sui social?
“Poco tempo fa ho scoperto per caso che sono nata podalica e, cercando online, avevo trovato articoli che dicevano che i bambini podalici nascono quasi al 95% dei casi da madri che hanno già avuto parti precedentemente. Con l’illusione che, quindi, io potessi essere la seconda nata (o più) dalla stessa donna, ho sperato di poter trovare fratelli o sorelle biologici. Così ho scritto il mio appello sul gruppo ‘Ti Cerco. appelli di persone che cercano le loro origini e i propri cari’. Lì, grazie ai commenti delle persone, ho capito che questa informazione non era affidabile e che potrei essere comunque stata la prima nata”.
Quando c’è stata una svolta?
“Mi stavo quasi mettendo il cuore in pace, quando, alcuni giorni fa, mi ha contattato un’infermiera di Imperia che mi ha detto di ricordarsi di me, del giorno in cui sono nata. Mi ha detto che le ero rimasta impressa perchè ero nata podalica durante un parto molto difficile e, soprattutto, perchè si ricordava di mia madre che aveva solo 15 anni.
Secondo il racconto dell’infermiera, mia madre biologica mi avrebbe tenuta nascosta ai suoi genitori per tutta la gestazione partorendomi in anonimato ad Imperia con tutte le complicanze di un parto podalico, forse dovuto al fatto che aveva tenuto nascosto il pancione con delle fasce. Se sono davvero io la figlia di quella ragazza, significa che ha scelto di mettermi al mondo, nonostante le difficoltà, e di regalarmi una vita migliore di quella che avrei potuto avere con lei, compiendo un atto di grande coraggio, amore e responsabilità”.
Cosa le vorresti dire se potessi parlarle?
“Non so se riuscirò mai a farle arrivare le mie parole, ma se dovesse leggerle, quello che mi sento di dirle è semplicemente grazie. Se non se la sente non ho intenzione di mettermi in contatto con lei, nè intraprendere un rapporto. Tengo a precisare che io amo la mia famiglia e che per me la mia mamma sarà sempre colei che per 25 anni mi ha cresciuta e amata così come il mio papà. Però vorrei che questa donna sapesse che le sono riconoscente, che è stata la prima persona ad amarmi e che sono orgogliosa di condividere con lei sangue e parte di anima. Nei tanti anni di domande e dubbi avevo timore di essere stata abbandonata per il fatto di essere un peso, invece è stato un atto di amore.
Ha preso una decisione difficile mettendo me al primo posto e l’ha fatto consapevole che le nostre strade dovevano dividersi per sempre. Al momento, se mi stai leggendo, mi limito a dirti grazie, con tutto il mio cuore, per tutto questo, ma se mai vorrai parlarmi, avrei tante cose da dirti e da chiederti”.
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