IMPERIA – Si è svolta questa mattina, in piazza della Vittoria, l’assemblea pubblica organizzata dalle forze sindacali per discutere con amministratori e cittadini il grave problema legato al servizio di igiene ambientale e alla ditta Tradeco. Nodo fondamentale, il mancato pagamento degli stipendi che, da giugno scorso, tiene gli oltre 150 dipendenti senza salario. E nel frattempo è arrivata anche la scadenza per la quattordicesima.
Numerosi i lavoratori, sicuramente meno i sindaci e i rappresentanti delle varie amministrazioni facenti parte del consorzio. All’appello solo l’assessore Nicola Podestà (Comune di Imperia), il sindaco dianese Giacomo Chiappori e il sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra.
“Una situazione incredibile che presenta un’aggravante…per la prima volta, pur avendo i soldi, Tradeco si rifiuta di pagare e questo è inaccettabile – dice Nicola Podestà ai lavoratori -. Il 24 luglio abbiamo inviato una lettera nella quale intimiamo loro di pagare. A questo punto hanno 15 giorni di tempo per regolare stipendi e quattordiciesime, se questo non avverà procederemo noi direttamente con i pagamenti. Li abbiamo convocati urgentemente in Comune e ci auguriamo di poter avere quanto prima un confronto.
Sarà un incontro molto franco, non possiamo continuare a girare intorno agli stessi problemi. Se non intendono pagare questo procedimento diventerà la norma. Nel frattempo stiamo valutando altre possibili soluzioni…più di quello non possiamo fare“.
“Il problema è ampio e diffuso – dicono invece i sindacati presenti in piazza della Vittoria -. Se anche pagano gli stipendi, ma non saldano la quattordicesima, non risolvono il problema degli straordinari, non risolvono il problema dei buoni pasto come facciamo ad avere voce in capitolo? Lo sciopero non possiamo farlo perché siamo pieni di franchigie, la cittadinanza ce l’ha con noi perché pensa che non abbiamo voglia di lavorare.
Il disagio invece c’è perché non c’è uno stipendio. Le persone invece devono sapere che la città di Imperia come gli altri 34 comuni sono tenuti in regime di sicurezza perché i dipendenti si stanno impegnando più di quanto dovrebbero. Non siamo una banda di pelandroni guidati da quattro sindacalisti che non hanno voglia di fare nulla.
Se le inadempienze sono tali da prevedere una rescissione del contratto, che qualsiasi cosa si decida di fare, prima ci si confronti con le organizzazioni sindacali perché rischiamo di uscirne doppiamente sconfitti senza tfr, contributi etc…”.
Non sono mancati riferimenti a coloro che hanno curato la stesura e la firma dell’appalto, definiti nella migliore delle ipotesi degli “incompetenti”.
Molto netto il primo cittadino di Riva Ligure che torna a ribadire la sua volontà di uscire dal mega appalto targato Tradeco. “Se ci saranno i termini legislativi per farlo, io uscirò da questo consorzio – ha detto Giuffra -. Ho solo bisogno di sapere esattamente quali sono i lavoratori che operano su Riva Ligure, dopo di che rivolgerò il mio sguardo altrove. Possibilmente verso una ditta interamente pubblica“.
Stesso parere per il sindaco Giacomo Chiappori “Ho messo a delibera una certa cifra per avere da Tradeco più dipendenti e più mezzi, ma non ho avuto risposta…parlo con un sordo. Oggi ho mandato una lettera alla Tradeco dicendo che se non procede alla pulizia come da contratto, provvederò autonomamente”.