Assolto perchè “il fatto non sussiste”, per il periodo tra il 2012 e il 2017, e condannato al minimo della pena per il periodo tra il 2017 a oggi. Questa la sentenza pronunciata oggi dalla giudice monocratica Eleonora Billeri (PM Vercesi), nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati un 37enne romeno (difeso dall’avvocato Maria Gioffrè) accusato di “violazione degli obblighi di assistenza familiare” ai danni della ex moglie, anche lei romena, stabilendo che non si possono pagare due obbligazioni alimentari in due paesi diversi per lo stesso motivo.
Imperia: a processo per violazione degli obblighi di assistenza familiare, assolto
Nel dettaglio la giovane coppia di romeni si era trasferita in Italia con il figlio dopo essersi sposata in Romania. Quando però il matrimonio è finito, i due sono tornati in Romania dove hanno divorziato. In quell’ambito il giudice aveva stabilito una somma per il mantenimento del bambino. Al rientro di entrambi in Italia, però, l’ex moglie ha denunciato il 37enne per la mancanza di pagamento degli alimenti, senza specificare che era già destinataria di un assegno di mantenimento in Romania. L’imputato che non avrebbe mai ricevuto la notifica del provvedimento, ha continuato a pagare gli alimenti in Romania regolarmente fino al 2017 e, dal 2017 a oggi, con alcune mancanze a causa della difficoltà economica attraversata anche a causa della pandemia.
Seguendo questa linea difensiva, l’avvocato Gioffrè ha chiesto quindi l’assoluzione per il proprio assistito. Il PM Vercesi ha invece chiesto la condanna a 1 anno e mezzo di carcere.
La giudice Billeri, questa mattina, ha sposato la linea difensiva stabilendo che non si possono pagare due obbligazioni alimentari in due paesi diversi per lo stesso motivo, assolvendo l’imputato per le contestazioni risalenti al periodo 2012-2017. L’uomo è stato invece condannato a 3 mesi di carcere e a 300 euro di multa (pena sospesa e beneficio della condizionale) per la mancanza di alcuni pagamenti relativi al periodo dal 2017 a oggi.
“Sono molto soddisfatta del risultato – afferma l’avvocato Gioffrè – perchè è emersa la bontà dell’assistito ed è importante che i cittadini che pagano l’obbligazione alimentare in un altro paese sappiano che non si deve pagare la stessa somma anche in Italia”.