Importante operazione ad alto impatto per il lungo Ponte della Festa della Repubblica del 2 giugno, da parte del personale della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, diretto dal Vice Questore Aggiunto Martino SANTACROCE, impartita come da direttive del Direttore della 1° Zona Polizia di Frontiera Piemonte – Liguria – Valle d’Aosta e della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere, nel tanto coinvolgente quanto delicato compito di verifica di persone, documenti e mezzi, lungo tutti i valichi di confine, investendo impegno ed alta professionalità, mettendo in campo ben 627 uomini, ovvero 250 pattuglie, che hanno portato a risultati eccellenti; oltre 464 i veicoli controllati e più di 2779 persone identificate di cui 2169 extracomunitari, portando ad un totale di 13 arresti nell’ultima settimana.
Operazione alto impatto della Polizia di Frontiera di Ventimiglia
Ecco gli arresti più considerevoli:
- L’arresto di un cittadino bosniaco, colpito da un provvedimento restrittivo per unificazione di pene concorrenti per delitti contro il patrimonio mediante violenza alle cose e alle persone con pena superiore ai 10 anni di reclusione. A seguito dei controlli e dell’intuizione degli Agenti della Polizia di Frontiera di Ventimiglia presso il casello autostradale A10 entrata in territorio Nazionale, veniva fermato e posto a controllo dei passeggeri un autobus di linea Flixbus proveniente da Marsiglia (F) e diretto a Roma. Nonostante il considerevole numero di persone a bordo, l’attenzione degli operatori, si soffermava sul cittadino bosniaco seduto nell’ultima fila dei posti a sedere dell’autoveicolo, il quale mostrava agli stessi, come documento identificativo, la fotocopia di una richiesta di soggiorno francese scaduta nel 2019 riportante la sua foto. Il comportamento nervoso dello straniero continuava a non convincere gli agenti di polizia che, data la situazione e nutrendo dubbi sulla reale identità dell’individuo, procedevano all’accompagnamento dello stesso presso gli Uffici del Settore Polizia di Frontiera per poter effettuare una completa identificazione del soggetto attraverso i rilievi fotodattiloscopici, dai quali emergeva la vera identità del cittadino bosniaco. Pertanto si procedeva all’arresto e all’accompagnamento dello straniero al carcere di Sanremo (IM), a disposizione della competente A.G.
- L’arresto di un cittadino ghanese già noto alle autorità per reati di associazione a delinquere in concorso al trasporto di stranieri compiendone l’ingresso illegale nel territorio dello Stato.
Nello specifico, il soggetto, in discesa da un treno proveniente dalla Francia presso la Stazione ferroviaria di Ventimiglia, risultava sprovvisto di documentazione idonea al soggiorno su richiesta degli operatori. Veniva quindi accompagnato negli uffici del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia e sottoposto ai rilievi fottodattiloscopici, dai quali emergeva, sotto un alias, la sua titolarità del provvedimento prefettizio di espulsione dallo Stato Italiano. Tale provvedimento espulsivo, era conseguenza dei vari precedenti dovuti alla sua figura di scafista, resosi protagonista in passato di un episodio di ingresso illegale in Italia di un gommone con a bordo quasi 1000 stranieri irregolari tra i quali una giovane donna che, durante l’attraversata in mare aperto, aveva dato alla luce una bimba.
A seguito del suo reingresso irregolare in territorio Nazionale senza alcuna autorizzazione da parte del Ministro degli Interni e, non essendo decorsi i termini per il suo rientro, veniva tratto in arresto ai sensi dell’articolo 13 comma 13 del Dlgs. 286/98. - L’arresto transfrontaliero di due cittadini, uno tunisino e l’altro francese, nell’esecuzione dei servizi di controllo congiunti italo/francesi mirati al contrasto dell’immigrazione clandestina. Nello specifico, la pattuglia mista franco-italiana, notava un veicolo sospetto con targa francese. Iniziava così un inseguimento discreto del mezzo, che veniva successivamente fermato all’uscita nr. 59. A bordo dello stesso risultavano, dei migranti irregolari, che dichiaravano di essere tunisini, ma sprovvisti di documentazione. Pertanto tutti gli occupanti venivano condotti presso gli Uffici di Polizia dove i due passeur venivano tratti in arresto per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
“L’attenzione e la cura degli operatori nella scrupolosa attività identificativa e di analisi delle banche dati, i controlli quotidiani ed i pattugliamenti posti in essere presso i vari valichi di confine tra lo Stato italiano e quello francese, permettono al Settore Polizia di Frontiera di trarre in arresto criminali ricercati anche da diversi anni durante i quali hanno continuato ad esercitare indisturbati affari illeciti – dichiara il dr. Santacroce – nell’evidenziare che nel solo primo quadrimestre di questo anno sale a 62 il numero degli arresti effettuati dal personale alle sue dipendenze, con un accentuato aumento negli ultimi mesi”.