E’ durato nove ore l’interrogatorio di Vincenzo Speranza, arrestato insieme all’ex sindaco di Aurigo ed ex consigliere provinciale Luigino Dellerba, entrambi rinchiusi nel carcere di Imperia dallo scorso 30 maggio, nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti per appalti per lavori pubblici per il Comune di Aurigo e la Provincia di Imperia. La stessa inchiesta ha portato anche, il 10 giugno scorso, all’arresto ai domiciliari del fratello di Vincenzo Speranza, Gaetano.
Una giornata di interrogatori: prima Vincenzo, poi Gaetano Speranza
Vincenzo Speranza, titolare della EdilCantieri Costruzioni di Imperia, finita al centro dell’inchiesta, era arrivato in Tribunale questa mattina alle 10. Poco dopo era giunto anche il fratello Roberto, ma l’interrogatorio di Vincenzo è andato talmente per le lunghe, che il fratello è stato rimandato a casa e richiamato soltanto intorno alle 18,45.
Finito l’interrogatorio di Vincenzo, è iniziato subito quello di Gaetano Speranza. Erano stati gli stessi indagati, tramite i loro legali, a chiedere di essere interrogati, per poter fornire la loro versione dei fatti.
Vincenzo e Gaetano Speranza, difesi e accompagnati dagli avvocati Roberto Trevia, che però ha lasciato il Tribunale intorno alle 16 e Alessandro Moroni, sono comparsi davanti al Procuratore Capo Alberto Lari e Pubblico Ministero Barbara Bresci. I magistrati hanno messo i fratelli Speranza davanti alla mole di intercettazioni alla base delle accuse a loro carico, chiedendogli di fornire spiegazioni in merito e chiarire ogni passaggio della vicenda. E ora si attende di sapere dagli stessi legali difensori cosa è emerso durante gli interrogatori.
Luigino Dellerba sarà invece interrogato giovedì 30 giugno. E’ accusato di aver ricevuto da Vincenzo Speranza, in due momenti diversi, due tangenti da 2 mila euro ciascuna: una per un’opera pubblica nel Comune di Aurigo effettivamente eseguita dalla EdilCantieri e un’altra per la promessa di un futuro appalto per la realizzazione di un parcheggio in corso Roosevelt a Imperia, per conto della Provincia.
In realtà, però, le tangenti che risulterebbero dalle indagini, sarebbero svariate, ma quelle documentate dagli inquirenti, con pedinamenti e fotografie, sono almeno tre. L’inchiesta mira a far luce su quello che il Procuratore Capo Alberto Lari, in conferenza stampa, ha definito un vero e proprio “sistema di appalti”. Da tempo, inoltre a Palazzo di Giustizia vengono ascoltate numerose persone “informate sui fatti”. Si tratta di funzionari pubblici, dipendenti pubblici e imprenditori. L’inchiesta è destinata ad allargarsi.