Flavio Serafini, ideatore e creatore del Museo che aveva sede in piazza Duomo, interviene in merito alla mancata intitolazione del planetario di Imperia al professor Renato Dulbecco, Premio Nobel.
Imperia: mancata intitolazione del planetario al prof. Renato Dulbecco. Prende parola Flavio Serafini
“Ho seguito con interesse il doveroso richiamo dell’ex Assessore alla Cultura Nicola Podestà in merito all’intestazione del Planetario al prof. Renato Dulbecco.
Condivido pienamente l’opportunità di tale scelta che riguarda il Personaggio che, a parte i meriti scientifici, ha scritto la storia dell’ Osservatorio Meteorologico e Sismico di Imperia. Ricordo ancora il suo ultimo incontro all’Osservatorio alla presenza dell’Assessore Saglietto e le due visite alla vecchia sede del Museo Navale in compagnia della Sig.na Pagliano e del dott. Pietro Salvo. In quell’occasione il prof. Dulbecco ebbe a ricordarmi la figura di un suo antenato navigante che aveva il soprannome di “Sciugaduiu”.
La stessa delibera del 5 aprile 2018 della Commissione Toponomastica prevedeva il ricordo nelle Sale della nuova sede del Museo Navale delle figure di Bartolomeo Bossi e del prof. Ideale Capasso. Ritengo che tale decisione debba essere confermata e venga attuata senza problemi di data anche a rispetto dei processi decisionali della precedente Amministrazione.
Per il prof. Capasso era prevista una targa (“Largo Capasso”) sullo spigolo, lato banchina del Museo Navale. I meriti scientifici anche internazionali del prof. Capasso sono noti, come la sua continua collaborazione con il Museo Navale al quale ha destinato l’archivio personale e la sua strumentazione nella quale figura, tra l’altro, anche il sestante tascabile dell’esploratore Giacomo Bove.
A suo ricordo stiamo preparando una voluminosa biografia. Nella replica ad una “question time” dell’ultimo Consiglio Comunale, l’Assessore Roggero è stata vaga ed evasiva. Ha dimenticato di precisare e di rendere noto che nella Sala Idrografie, la vetrina dedicata al prof. Capasso è stata inspiegabilmente soppressa senza coinvolgere gli storici che l’avevano allestita. Un atto inqualificabile ed arbitrario di cui dovrà rendere conto alla collettività e non solo”.