Settimana torrida anche per i Carabinieri del Comando Provinciale di Imperia, i quali, dopo aver concluso il mese di giugno con 18 persone arrestate in flagranza o su provvedimento della Magistratura, dal primo giorno del corrente mese ne hanno arrestate altre sei.
Fortunatamente è stato colto sul fatto dai militari della Sezione Radiomobile in transito. All’esito del rito direttissimo, il Giudice ha applicato una misura cautelare in carcere.
I Carabinieri di Diano Marina hanno invece dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo per resistenza a pubblico ufficiale, trasferendo il destinatario nel carcere del capoluogo, dove trascorrerà oltre 4 mesi di reclusione.
Controlli dei Carabinieri in provincia di Imperia: scattano arresti e denunce
In particolare, i militari di:
- Bordighera, hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di un soggetto albanese, ritenuto presuntivamente responsabile di spaccio di stupefacenti commesso in provincia nel 2020;
- Sanremo, hanno arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale un cittadino italiano il quale, dopo aver tentato di fuggire a bordo di uno scooter sprovvisto di copertura assicurativa impattando contro un’auto in sosta, si è avventato contro i militari che stavano procedendo al controllo con i colleghi della Polizia di Stato. Nella circostanza i Carabinieri hanno rinvenuto anche un coltello a serramanico custodito sotto la sella del ciclomotore;
- Ventimiglia, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto di uno straniero ritenuto presunto responsabile del tentato omicidio della convivente, commesso in altra regione: l’uomo è stato rintracciato grazie alle immediate ricerche diramate dal reparto procedente, che hanno consentito di bloccare il soggetto prima che attraversasse il confine di Stato. Hanno inoltre arrestato uno straniero colto nella flagranza di furto, avendo tentato di appropriarsi di una borsa lasciata incustodita in spiaggia con effetti personali, portafogli e cellulare.
Alle attività di polizia giudiziaria culminate con provvedimenti restrittivi si sono associate le denunce a piede libero: i reati per cui i militari sono intervenuti sono liti, lesioni, danneggiamenti, porto abusivo di armi da taglio, guida in stato d’ebbrezza, somministrazione di alcolici a minori.
Tali comportamenti – che comunque costituiscono reato – sono forse connessi all’euforia del periodo, alla calura estiva, alla voglia di “evadere” e sono, fortunatamente, appannaggio di pochi. Tuttavia rischiano di recare fastidio – se non danno – ai molti che intendono vivere la riviera concedendosi un momento di relax.
A tal proposito i Carabinieri del Comando Provinciale, anche con il supporto di unità giunte dalle Scuole Ufficiali, Marescialli e Carabinieri per un periodo di tirocinio pratico presso i reparti della c.d. “territoriale” eseguiranno servizi straordinari di prevenzione e controllo del territorio con il chiaro obiettivo di cercare di rendere l’area il più ospitale possibile:
saranno quindi perseguiti – con gli altri – tutti i comportamenti illeciti sopra accennati, dedicando le unità in rinforzo (affiancate da Carabinieri più esperti) ai luoghi che sono meta privilegiata nel periodo estivo.
Infine, invitiamo alla massima attenzione e prudenza. Nelle ultime settimane sono stati denunciati alcuni tentativi di furti e truffe ai danni di persone anziane: sia con la modalità del “controllo del tecnico dell’acquedotto”, che si introduce in abitazione col pretesto di controllare la qualità dell’acqua o la fuga di gas (non esistono sostanze nell’acqua potabile o nel gas che possano danneggiare oro, gioielli o denaro contante) per fare man bassa di quello che trova o che – purtroppo – gli viene consegnato; sia con la tecnica “dell’abbraccio” che consiste nell’avvicinare una persona in strada per sottrargli con destrezza collana o orologio, abbracciandola con una scusa.
Infine, in un caso, una persona ha tentato di truffare un anziano fingendosi incaricato da uno studio legale di provvedere al pagamento della “cauzione” a favore del figlio della vittima, asserendo che questi era stato arrestato e chiedendo una somma di denaro per poter pagare la quota chiesta per la liberazione: come abbiamo detto più volte, in questo caso siete sicuramente di fronte a un truffatore, poiché il nostro ordinamento non ammette il versamento di denaro o gioielli per liberare una persona dall’arresto.
Diffidate di chi non conoscete.
In entrambi i casi, vi invitiamo a contattare immediatamente il 112NUE per richiedere l’intervento dell’Arma o delle altre Forze di Polizia.